tecnologia
Sunak vuole fare del Regno Unito il paese leader nella sicurezza dell'intelligenza artificiale
"Ci sono dei rischi ma crediamo nell'innovazione", dice il primo ministro britannico, che annuncia l'istituzione dell'AI Safety Institute, il primo al mondo nel suo genere. Settimana prossima il vertice a Bletchley Park
In un discorso tenuto giovedì mattina sulle opportunità e i rischi dell’intelligenza artificiale, il primo ministro inglese Rishi Sunak ha avvertito dei potenziali pericoli che si celano dietro la nuova tecnologia, tra cui frodi, attacchi informatici, costruzione di armi biologiche e abusi sessuali su minori. Allo stesso tempo si è detto ottimista sulle potenzialità dell’IA per il futuro dell’umanità, aggiungendo che non si tratta di rischi “per i quali la gente debba perdere il sonno in questo momento”. Proprio perché “crediamo nell’innovazione”, ha dichiarato il premier, “il Regno Unito non si affretterà a regolamentare l’intelligenza artificiale”, facendo notare come risulterebbe “difficile regolare qualcosa che non comprendiamo ancora del tutto”. Da qui il rifiuto del governo britannico di aderire alla moratoria di sei mesi sull’addestramento delle IA, richiesta in una lettera aperta pubblicata dalla no profit Future of Life Institute e supportata da oltre mille firme, tra cui quelle del fondatore stesso di OpenAI Elon Musk e dei co-fondatori di Apple, Skype, Pinterest.
Sunak ha scelto invece di istituire un centro di monitoraggio, lo UK AI Safety Institute, che si occuperà di testare la sicurezza dei nuovi prototipi sviluppati. Si tratta del primo istituto di questo tipo al mondo, che come ha spiegato il premier "farà progredire le conoscenze mondiali sulla sicurezza dell'IA ed esaminerà, valuterà e testerà attentamente i nuovi tipi di IA in modo da capire di cosa è capace ogni nuovo modello, esplorando tutti i rischi, dai danni sociali come i bias e la disinformazione fino ai rischi più estremi".
L'1 e il 2 novembre il Regno Unito ospiterà il primo vertice internazionale sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale a Bletchley Park – lo stesso luogo in cui durante la Seconda guerra mondiale Alan Turing decrittò i messaggi in codice dei tedeschi prodotti da Enigma – e gli ospiti saranno i principali leader ed esperti di tutto il mondo. Un'iniziativa in grande quella pensata da Sunak, che ne ha dato annuncio a giugno, desideroso di organizzare il summit prima del rilascio delle prossime generazioni di software da parte delle big tech. L’evento ha già suscitato delle polemiche, in particolare la decisione di invitare la delegazione cinese. Sulla vicenda si è espressa anche l’ex premier Liz Truss che, dichiarandosi “profondamente turbata”, ha chiesto a Sunak di revocare l’invito e di lavorare piuttosto con gli alleati. Per tutta risposta il primo ministro ha replicato che “non ci può essere una strategia seria per l'IA senza almeno cercare di coinvolgere tutte le principali potenze mondiali dell'IA".
Così, mentre Stati Uniti, Unione europea e la stessa Cina si affrettano a cercare delle regole per disciplinare lo sviluppo dell'AI, il Regno Unito ha deciso di monitorare e conoscere, per poi eventualmente intervenire. In Europa l’accordo finale sull’AI Act è stato rinviato al 6 dicembre, l’ente nazionale cinese ha recentemente diffuso una bozza che detta regole e limiti alle aziende sviluppatrici. Anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è detto pronto ad annunciare il suo primo ordine esecutivo sull’intelligenza artificiale lunedì prossimo, a pochi giorni dal summit che si svolgerà a Londra.
Il vertice ha un significato importante per Sunak, non solo per il valore simbolico del luogo individuato per accoglierlo, ma soprattutto per posizionare strategicamente il Regno Unito. Non potendo competere con le risorse di Stati Uniti e Cina, che al momento trainano l'innovazione ospitando le più grandi aziende del settore, il premier intende fare del proprio paese il leader globale della sicurezza nell'ambito delle IA.