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Con Threads continua la lotta tra Zuckerberg e Musk

Andrea Trapani

È arrivato anche in Europa il social di microblogging di Meta. Il fatto che Zuckerberg abbia pensato di poter far intercomunicare l'un l'altro i vari server federati potrebbe essere la chiave di volta per un futuro in cui non saremo legati a una sola applicazione di microblogging

Non sappiamo se ci fosse la necessità di un nuovo social network, ma è impossibile ignorare che da oggi è disponibile, anzi in tutta Europa, Threads. L’ultimo arrivato è un prodotto della galassia di Mark Zuckerberg, è un servizio di Meta che nasce da una costola di Instagram. O meglio, vuole sfruttare la base degli utenti di Instagram per diventare il vero (e unico) concorrente del fu Twitter, oggi X.

Perché Threads è un avversario di X

La sfida tra Musk e Zuckerberg nasce da lontano, i due non si amano anche perché fanno due mestieri diversi. Musk ha l’animo da imprenditore, cerca di investire e usare la propria influenza per fare affari mentre Mark rimane comunque uno dei tanti nerd che hanno scalato il mercato mondiale. Si parla sempre di soldi, ma le prospettive sono diverse. Come quelle di Threads e X. L’acquisto di Twitter da parte di Musk ha cambiato gli equilibri del mercato, non solo sono cambiati gli approcci per la moderazione e la gestione dei contenuti ma sono variati anche i rapporti di forza tra le varie piattaforme. Con esiti anche paradossali, per esempio nel campo pubblicitario dove Twitter prima e X poi hanno sofferto le scelte di questa nuova strategia. Anche gli utenti hanno cambiato idea, alcuni hanno cercato nuove piattaforme, altri hanno aspettato che nascessero alternative come Threads.  Già l’ultimo arrivato, per chi vuole sintetizzarlo a cena con gli amici, “è come Twitter”. Per questo Threads non è stato mai visto come una novità così fresca e non solo perché negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in numerosi altri paesi era stato lanciato già lo scorso luglio.

Il ritardato lancio europeo

Non è mancato chi si è chiesto come mai un social network che è riuscito a superare i cento milioni di iscritti in pochi giorni dalla sua pubblicazione non sia stato reso disponibile fin da subito anche all’interno dell’Unione europea. La risposta sta nella domanda: il rilascio era stato rinviato a causa dell'incertezza normativa europea sull’utilizzo dei dati personali da parte di Meta. Una situazione che può far sorridere visto che Zuckerberg sembra avere le idee chiare sul come comportarsi nel nostro continente: in realtà, dietro a tutto, incombeva il Digital Markets Act che ha introdotto disposizioni per la condivisione dei dati degli utenti su più piattaforme.

C’era da attendere anche perché, già al lancio, Threads informava gli utenti che - al pari dei fratelli Facebook e Instagram – avrebbe potuto raccogliere informazioni su salute, contatti, cronologia delle ricerche, geolocalizzazione e altre informazioni sensibili sugli iscritti. Se non bastasse all’inizio era presente un doppio legame che aveva alimentato numerose discussioni, ovvero una volta che un utente aveva attivato un account Threads non avrebbe potuto eliminarlo senza perdere anche l'account Instagram associato. Sicuramente troppo per il legislatore europeo, esagerato perfino per gli utenti americani tanto che il vincolo è stato rimosso ben prima del lancio in Europa.

Instagram e Threads sono una cosa sola?

Anche se ora è possibile aprire un account senza avere Instagram, Threads e Instagram continuano ad esistere come fossero una cosa sola. La via più facile per accedere a Threads rimane ancora l’uso del proprio account Instagram: così facendo, infatti, tutto viene importato dall’app, compresi i profili che si seguono, la bio, l’avatar, le liste di utenti bloccati e perfino le parole in black list.

Questo doppio intreccio tra le due app non è garanzia di successo, in casa Google sono infiniti i fallimenti in tal senso, ma è interessante notare come questa caratteristica sia un plus molto apprezzato da utenti e aziende che possono partire con una base di follower già solida. Una situazione praticamente impossibile da replicare al lancio di un qualunque nuovo servizio, specie in un mercato saturo come quello delle reti sociali.

Un futuro al fianco del fediverso

Threads avrà successo? Tutto dipende da come (e se) il grande pubblico intenderà usarlo. Secondo Meta rappresenterà "il luogo in cui le comunità si riuniscono per discutere di tutto, dagli argomenti che ti interessano oggi a ciò che sarà di tendenza domani. Qualunque cosa ti interessi, puoi seguire e connetterti direttamente con i tuoi creator preferiti e altri che amano le stesse cose, oppure creare un tuo fedele seguito per condividere le tue idee, opinioni e creatività con il mondo." Belle parole, ma in pratica rimane un social che può essere paragonato nel suo funzionamento a ciò che era Twitter e a ciò che promette di essere il fediverso.

Qui si entra in una nuova dimensione dove Mastodon sta provando a dire la sua da tempo, ma il fatto che Meta abbia pensato di poter far intercomunicare l'un l'altro i vari server federati potrebbe essere la chiave di volta per un futuro in cui non saremo legati a una sola applicazione di microblogging. Prima di farlo però bisogna diventare importanti: un passo per volta, che i fallimenti sono dietro l’angolo.

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