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Cose dai nostri schermi

La piattaforma crypto che scommette sulla vittoria di Trump

Pietro Minto

Polymarket accetta scommesse in criptovalute e nelle ultime settimane dà per vincente il candidato repubblicano. Dietro a questi numeri, il movimento sospetto di ricchi e misteriosi account. E se fosse un tentativo di influenzare le elezioni?

A pochi giorni dalle elezioni c’è un luogo in cui tutto sembra già deciso e Donald Trump pare destinato a tornare alla Casa Bianca. Mentre i sondaggi, da settimane a questa parte, raccontano uno scenario in bilico, una battaglia alla pari tra Trump e Kamala Harris, su Polymarket il destino sembra già scritto.

 

 

Polymarket è un sito fondato nel 2020 in cui è possibile scommettere su qualsiasi cosa utilizzando le criptovalute (ad esempio, è possibile scommettere sull’annosa questione “Trump dirà la parola skibidi prima della fine delle elezioni?”, con riferimento allo show su YouTube Skibidi Toilet). Ad oggi, secondo i crypto-scommettitori Trump ha circa il 66% delle probabilità di vincere (due su tre), tanto che c’è chi sospetta che dietro a questo mercato così sbilanciato ci sia un tentativo di influenzare l’esito elettorale.

 

A inizio ottobre Polymarket, del resto, era indeciso sulla sfida Trump-Harris, come tutti i sondaggisti. Dopo un picco estivo, dopo la scelta di JD Vance, in cui Trump raggiunse il 70% di probabilità di vittoria, l’uscita di scena di Joe Biden e la nomina di Harris rovesciarono tutto. Da allora, per alcune settimane, la parità. Finché un singolo account di Polymarket, chiamato Fredi9999, cominciò a puntare su Trump, scommettendo cifre sempre più alte. Non fu l’unico: ad accompagnarlo una manciata di altri account – che secondo alcuni sarebbero collegati a Fredi9999 – che in tutto mossero circa 43 milioni di dollari in favore della vittoria di Trump.

 

Le regole di questo tipo di scommesse sono semplici: la cosa su cui vengono puntati più soldi è la più “probabile”. E così, da alcune settimane, su Polymarket, Trump domina. Il punto è che i dati di Polymarket vengono spesso citati da testate come Bloomberg, CNN e Financial Times, che oltre ai soliti sondaggi in bilico citano questi dati alternativi – e filo-crypto – in cui tutto sembra già deciso.

 

Insomma, sembra esserci lo zampino di una balena. Account come Fredi9999 vengono infatti definiti così, whales, perché sono enormi e ricchissimi e stanno normalmente fermi, in profondità: le poche volte che agiscono, riescono a spostare milioni di dollari e influenzare il mercato. Se così fosse, l’operazione della balena è andata a buon fine. A inizio ottobre, Elon Musk ha pubblicato post entusiasti su Polymarket, definendolo “più affidabile dei sondaggi”. Qualche giorno dopo lo stesso Trump ha citato il sito durante un comizio: “Non so cosa diavolo voglia dire ma vuol dire che stiamo andando molto bene”.

 

A fondare Polymarket, nel 2020, è stato il 26enne statunitense Shayne Coplan, un giovane cripto-entusiasta che per anni aveva investito soprattutto in Ethereum, la seconda criptovaluta più diffusa al mondo. Il progetto fu ispirato anche dalle teorie dell’economista Robin Hanson, ideatore di un meccanismo di governo chiamato “futarchia”, secondo il quale i mercati speculativi sarebbero decisori migliori delle democrazie pure. Quanto a Coplan, in un’intervista rilasciata al New Yorker, non si è detto preoccupato dallo sbilanciamento trumpiano della piattaforma, ricordando che chiunque può puntare su Harris. E invece in pochi lo fanno.

 

Oltre alla teoria della balena, circola il sospetto che Polymarket sia semplicemente una piattaforma sbilanciata a destra, come gran parte dell’ambiente crypto. Basta visitare le altre categorie per incontrare temi ricorrenti – Andrew Tate, Elon Musk, criptovalute, P. Diddy – di un certo tipo di ambiente, per il quale la vittoria è auspicabile. A breve sapremo se hanno puntato sul cavallo giusto.