Foto LaPresse

Crypto bro

Da Beeple a Justin Sun, la passione dei giovani boss delle valute digitali per l'arte

Pietro Minto

La banana attaccata al muro da Maurizio Cattelan è stata venduta al padre della piattaforma per criptovalute Tron. Ecco che i soldi virtuali escono dal recinto tecnologico per giocare alla pari con il resto del mondo finanziario

Nel marzo del 2021, in una fase di grande espansione del mercato delle criptovalute, fu venduta all’asta un’opera digitale dell’artista Mike Winkelmann, in arte Beeple. Ad aggiudicarsela era stato tale Vignesh Sundaresan, noto online come Metakovan, che sborsò l’equivalente di 69 milioni di dollari in Ethereum. Fu l’inizio di una stagione di particolare fortuna per il settore, e il primo momento di fama per gli Nft (attestati digitali di proprietà che furono al centro di una grande bolla speculativa).

Molte cose sono cambiate da allora. Il mondo crypto è imploso – con gli arresti di Sam Bankman-Fried e il collasso di Ftx – per poi risorgere nell’ultimo anno. Negli ultimi giorni, in particolare, complice la vittoria di Donald Trump da tempo vicino a questo settore, l’intero mercato delle criptovalute ha aumentato il suo valore di circa un terzo. Quanto a Bitcoin, la principale criptovaluta al mondo, sembra pronta a sfondare quota centomila dollari. 


Ma forse ricorderemo questi giorni con l’acquisizione di un’altra opera d’arte, questa volta reale, per quanto particolare: si tratta di “Comedian” di Maurizio Cattelan, una banana attaccata a un muro con del nastro adesivo, venduta mercoledì scorso a Justin Sun, padre della piattaforma per criptovalute Tron. Il prezzo di 6,2 milioni di dollari forse impallidisce di fronte ai 69 milioni sborsati per l’Nft di Beeple ma segna forse un nuovo passo nella “normalizzazione” di questa comunità di utenti. E di miliardari. Un mare di soldi virtuali che negli anni post-pandemici erano rimasti nel recinto tecnologico – gli Nft, ma anche  altre espressioni come Dao e Web3 – e invece oggi vogliono giocare alla pari con il resto del mondo della finanza. Del resto, i cosiddetti “crypto bro” possono dire di aver puntato sul candidato vincente, che ha promesso leggi a loro favore, mentre a uno dei loro idoli, Elon Musk, toccherà il dipartimento per l’Efficienza governativa, la cui sigla ufficiale è Doge. Come un vecchio meme e una criptovaluta molto amata.

 

                                

 

Sun ha dichiarato di aver acquistato “Comedian” perché “non è solo un’opera d’arte ma rappresenta un fenomeno culturale che unisce i mondi dell’arte, dei meme, e della community delle criptovalute”. E’ stato un anno intenso il trentaquattrenne Justin Sun, nato a Xining, nella provincia cinese del Qinghai e padre del protocollo peer-to-peer BitTorrent, oltre che di Tron e di Usd (uno stablecoin, cioè una criptovaluta progettata per mantenere un valore fisso e non essere soggetta a oscillazioni di mercato). Lo scorso marzo ventilò l’idea di comprare Credit Suisse, banca di investimenti collassata nel 2023, per portarla “nel mondo del Web3.0”; negli stessi giorni, è stato accusato di frode dalla Sec, ente federale americano che vigila sulle Borse valori.

Alti e bassi, insomma, ma non è una storia così strana per gli standard delle criptovalute, settore un tempo piratesco e che oggi ha  legami saldi sia con la finanza tradizionale sia la politica, e e che in America con i suoi comitati elettorali è riuscita a far eleggere 50 dei 58 candidati al Congresso che sosteneva. Dopo un simile risultato, come non cedere al piacere dell’arte contemporanea?