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Cose dai nostri schermi

Più in forma, più felici, più produttivi. Con un semplice trick

Pietro Minto

Abbandonare i social media, immergersi in una tinozza piena di ghiaccio e scrivere ogni giorno i propri traumi su un diario. Una routine che promette di farci ricchi, indipendenti e pienamente in grado di gestire noi stessi, in una confezione da macho affarista e muscoloso 

C’è una canzone dei Radiohead che inizia così: si chiama “Fitter, Happier”, dall’album Ok Computer, e no, non posso farvela sentire nemmeno per un secondo ma se non la conoscete ve la posso… descrivere. Il testo è una lunga lista di buoni propositi per una vita migliore che viene letta da una voce robotica con un sottofondo inquietante di pianoforte. La voce sintetica nel 2024 non è una novità. Ma nel 1997, anno d’uscita di Ok Computer, era una cosa grossa e si basava su “Fred”, un software installato sui Mac dell’epoca. Secondo Thom Yorke, il leader del gruppo, il testo era un insieme di slogan degli anni Novanta. 

 

Beh, ho ripensato a “Fitter Happier”, una delle canzoni più ansiogene dei Radiohead, ed è tutto dire, l’altro giorno quando sono stato raggiunto da una pubblicità su Instagram di Coursiv, un servizio che offre corsi di intelligenze artificiali per professionisti.  In italiano la pubblicità sarebbe, “abbandona i social media e fai questo: diventa più ricco dei tuoi amici padroneggiando strumenti di AI. Prima di tutto, smettila di scrollare; secondo, fai un quiz da un 1 minuto; terzo, investi 15 minuti al giorno imparando nuove skill.”

 

Ho visitato il sito di Coursiv, che si presenta come strumento per diventare ricchi, indipendenti, capi di se stessi. Per riuscirci, però, bisogna fare qualcosa, come fosse il prezzo da pagare per il successo: bisogna smetterla di stare sui social. La pubblicità di Coursiv mi ha colpito perché si inserisce in un trend particolare, che mescola l’iper-capitalismo e un certo maschilismo – ci arriviamo – a un rifiuto dei social media. La soluzione per una vita migliore e più ricca sembra essere una: fuggire dalle tentazioni degli schermi e fare una vita monastica, facendo allenamenti, andando in palestra e lavorando come somari.

 

Facciamo un esempio. La nuova moda tra i cosiddetti hustle bro – cioè i giovanotti muscolosi, ossessionati dal denaro e dagli investimenti – è quello di rendersi il più possibile efficienti. E quindi rinnegare i social media, ridurre gli schermi, le tentazioni, e gestire la dopamina, che è un neurotrasmettitore associato al piacere e alla ricompensa. Insomma, quella cosa che si attiva dentro il nostro cervello quando mangiamo cibo buono, beviamo acqua, o ascoltiamo musica. Non è un mistero che i social media siano progettati per sfruttare questi meccanismi e tenerci incollati, del resto. Uno dei modi per ribellarsi sarebbe, boh, disiscriversi? Ma ci sono alternative drastiche come il bagno nel ghiaccio. 

 

Joe Rogan, quello del podcast più seguito al mondo, già noto per aver ospitato Donald Trump pochi giorni prima del voto, probabilmente influenzando molti giovani americani, lo fa da anni: si riprende mentre si immerge in una tinozza piena di ghiaccio, una pratica che avrebbe effetti benefici sulla salute mentale.

 

Un’altra moda è quella del journaling, che sarebbe il tenere un diario, tutto qui, solo che i diari sono da femminucce e i journals sono da “Veri Uomini”. Tra i principali sostenitori del journaling c’è Andrew Huberman, neuroscienziato palestratissimo, docente di Stanford, nonché podcaster. Huberman ha più di 6 milioni di seguaci su YouTube, dove propone una psicologia molto… maschia. Alcuni titoli dei video: Come controllare il tuo monologo interiore. Quando e cosa mangiare. Come diventare più bravi a imparare. Regola le tue emozioni. 

 

L’anno scorso ha dedicato una puntata proprio al journaling dove ha spiegato come tenere un diario per migliorare la propria salute mentale e fisica, anche trascrivendo pensieri sui propri traumi per 15-30 minuti al giorno. Non dico che non sia utile, eh, non ho dubbi che anzi sia una tecnica che può tornare utile ad alcuni ma notate come anche in questo caso, il fine ultimo non sia la felicità interiore, un hobby personale ma l’efficienza. Vincere i propri demoni per diventare, per citare il brano dei Radiohead, più in forma, più felice e produttivo. O meglio: più produttivo e in forma, e quindi più felice. È come se gli insegnamenti di Buddha non parlassero di pace interiore o nirvana ma di reddito e bicipiti.

  

Anche l’attore Matthew McConaughey ha pubblicato sul suo canale YouTube un video in cui parla del journaling come un modo per manifestare delle idee che altrimenti non avremmo. È una retorica strana perché dice cose ovvie e un po’, come dire, da frichettone radical chic, è importante parlare dei propri traumi, staccarsi dagli schermi, leggere, o quanto meno, scrivere; il tutto però è inscatolato in una confezione da macho affarista e muscoloso. Dentro la quale ormai ci sta tutto. Sia contenuti e posizioni maschiliste, della cosiddetta Manosphere, che cose tutto sommato banali. Come: usa meno il cellulare, mangia bene, tieni un diario. Tutti rimedi della nonna, potremmo dire che vengono rivalutati solo in quanto metodi per fottere il sistema. O almeno diventare più ricco del tuo amico.

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