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Il mondo dei social è cambiato, ma LinkedIn ha aumentato il suo pubblico
La piattaforma ha registrato una crescita significativa, con un aumento del 37 per cento nell'engagement e 16 miliardi di dollari di entrate, grazie alle nuove dinamiche del lavoro remoto e alle innovazioni come i video verticali e l'uso di IA. Anche la gestione Musk di X ha portato acqua al mulino di Microsoft
Veniamo da anni di transizione nel settore dei social media, tra i cambiamenti di Twitter, la nascita di Bluesky e Threads, per non parlare dell’ascesa di TikTok. Dietro a tutto questo, però, c’è un social che è rimasto stabile e anzi è cresciuto, conquistando un pubblico sempre più notevole: LinkedIn.
Nato come servizio online per presentarsi alle aziende e cercare lavoro, nel corso degli anni è cambiato molto, soprattutto da quando è stato acquisito da Microsoft nel 2016. Oggi LinkedIn è un business in ascesa, con 16 miliardi di dollari di entrate, di cui almeno due provenienti dagli abbonamenti Premium. Anche l’engagement, ovvero l’attività quotidiana degli utenti stessi, ha segnato un record, con un +37 per cento nel numero di commenti lasciati lo scorso anno.
Una crescita resa possibile anche dai cambiamenti decisi dall’azienda, che ha intercettato alcune delle novità del panorama digitale, con l’obiettivo di aumentare il tempo di permanenza degli utenti – e di farli ritornare quotidianamente. LinkedIn, oggi, è un luogo di dibattito e show off personale in cui la ricerca attiva di lavoro (magari con l’hashtag #opentowork) è solo una componente dell’esperienza. Il report relativo al 2024 dimostra per esempio il successo dei video verticali, alla TikTok, o dei giochi. Questi ultimi sono direttamente ispirati a prodotti come “Wordle”, gioco di grande successo online acquisito dal New York Times nel 2022, in cui ogni giorno c’è una nuova parola da indovinare.
A confermare l’aumento di attrattività di LinkedIn ci sono anche dei dati citati dal sito Sherwood, secondo il quale il numero di accessi al servizio nel fine settimana (o nei giorni di festa) rimane piuttosto alto. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, infatti, circa dieci milioni di utenti si collegano al sito anche nei giorni festivi. In tutto questo non potevano mancare le intelligenze artificiali, oggi uno dei principali fattori di crescita per LinkedIn. Gli utenti gradiscono questi servizi, a giudicare dall’aumento del 50% degli utenti Premium registrato negli ultimi due anni, anche grazie alla possibilità di rispondere automaticamente agli annunci con le IA generative
Ma il successo recente di LinkedIn passa anche per cambiamenti sociali e culturali inerenti al mondo del lavoro stesso, come lo smart working (o il lavoro da remoto), che hanno dato maggiore importanza al racconto della propria professione. Insomma, se in ufficio si va meno – o non ci si va proprio più –, allora tocca mostrarsi online, con post motivazionali, piccole aperture personali e condivisioni di risultati, sapendo che LinkedIn garantisce un contesto più sobrio rispetto ad alternative come Instagram.
E poi c’è Twitter, o meglio, X. La gestione di Elon Musk ha avuto conseguenze profonde sia sul tipo di argomenti trattati su X – il social network delle discussioni per eccellenza –, sia sul tipo di persona che partecipa al dibattito. LinkedIn ha probabilmente beneficiato da tutto questo – così come Reddit –, accogliendo utenti in un ambiente non anonimo, più sicuro e professionale.
Se tutto questo è un’ottima notizia per Microsoft, lo è un po’ meno per gli utenti, ovvero i lavoratori e i professionisti, spinti dal meccanismo del social a essere presenti nel dibattito pubblico, spesso con risultati bizzarri. Su Reddit c’è una sezione (r/LinkedInLunatics) dedicata proprio ai post più assurdi e fuori luogo circolanti su LinkedIn, tra grandi vanti, millantatori e performance varie. Tra tutte, quella del CEO di un’azienda statunitense che pubblicò un selfie in cui piangeva dopo aver annunciato il licenziamento di una parte dei suoi dipendenti: “Questa sarà la cosa più vulnerabile che condividerò in vita mia”, scrisse. Il post divenne virale.
In un momento in cui tutti i social si sono trasformati in feed di video scelti da misteriosi e onnipotenti algoritmi, LinkedIn offre una miscela diversa, puntando sui fattori personali (il lavoro, l’affermazione di sé, la reputazione) per trovare nuovi utenti e non mollarli più. Una volta trovato un nuovo impiego, infatti, tocca aggiornare i propri contatti, posizionarsi nei feed altrui, fare complimenti a colleghi e perfetti sconosciuti, sfruttare casi di cronaca per confezionare post motivazionali. E così via, all’infinito, perché il lavoro contemporaneo – specie in alcuni settori – è anche questo. Performance. E, quando la performance finisce, c’è sempre un nuovo gioco da provare.
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