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le stime

Così l'intelligenza artificiale può migliorare il lavoro delle imprese edili

Ilaria Coppola

L'Europa spinge sulla doppia transizione ma l'Italia lascia indietro il digitale e favorisce il green, dice l'Ance. Che stima un impatto dell'Ia sulle costruzioni dai 90 ai 150 miliardi di dollari a livello mondiale

“L’Italia deve cambiare marcia”. È l'esortazione di Federica Brancaccio, la presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), alla presentazione, ieri, del rapporto secondo cui l'impatto dell'Ia sulle costruzioni può dare una spinta all’economia dai 90 ai 150 miliardi di dollari a livello mondiale. “L’Europa ha spinto molto sulla doppia transizione verde e digitale, mentre il nostro paese ha puntato sul green lasciando indietro il digitale e l’IA”, ha dichiarato Brancaccio, facendo riferimento al modo in cui le risorse del Pnrr destinate alle costruzioni sono distribuite. Il 54 per cento, infatti, riguarda gli obiettivi legati alla transizione verde, mentre solo il 7 per cento la transizione digitale. “Questo divario sottolinea la necessità di un maggiore impegno per promuovere la trasformazione digitale nel settore. Serve una strategia nazionale per superare politiche e programmi frammentati che fino a oggi non sono riusciti a innescare una vera rivoluzione digitale, e consentire così alle imprese di affrontare al meglio questa sfida”.

Nel mondo delle costruzioni, l’intelligenza artificiale può introdurre una serie di innovazioni che migliorano l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità dei progetti. L’impatto riguarda tutte le fasi del processo costruttivo, dalla pianificazione, alla gestione dei materiali, al monitoraggio dei cantieri e soprattutto la sicurezza sul lavoro. L’intelligenza artificiale permette infatti di creare modelli 3D molto accurati, utilizzando software di progettazione assistita da computer potenziati dall’Ia stessa e offre soluzioni avanzate per il monitoraggio e la gestione dei materiali, riducendo sprechi e costi, prevedendo con precisione la quantità di materiali necessari per un progetto specifico, ottimizzando gli ordini ed evitando ritardi dovuti a carenze o surplus. Può inoltre raccogliere e analizzare dati in tempo reale sullo stato di avanzamento del cantiere per migliorare la qualità del lavoro e garantire che venga rispettato lo standard previsto. Fondamentale è poi l’identificazione di comportamenti pericolosi e potenziali rischi, e la possibilità di prevedere incidenti analizzando dati storici e condizioni attuali. 

Per vincere la sfida dell’Ia, l’Ance nel suo rapporto, presentato dal vicepresidente Massimo Angelo Deldossi, ha tracciato una roadmap strategica di alcuni dei casi d’uso prioritari dell’intelligenza artificiale nel settore delle costruzioni. I tempi di preparazione delle offerte nelle gare d’appalto ridotti dell’80 per cento, un taglio del 20 e 30 per cento dei costi di manutenzione e una diminuzione delle tempistiche di progettazione (30-50 per cento), dei tempi di consegna (50-70 per cento) e una precisione nel controllo della qualità e del design maggiore dell’80 per cento. Inoltre, il vicepresidente, ha sottolineato come l'introduzione dell'IA nel settore non sia solo una questione tecnologica, ma anche culturale. "Per ottenere vantaggi competitivi è necessario un vero cambiamento culturale nella gestione delle imprese", un aspetto che richiede un impegno continuo da parte di tutte le parti coinvolte, dal management aziendale alle istituzioni pubbliche.

Uno dei principali problemi, in Italia, nell'adozione dell'IA, è l’approccio differenziato tra il settore pubblico e quello privato. La presidente di Ance ha fatto notare che, mentre le imprese private stanno lentamente adottando l'IA, la pubblica amministrazione è ancora lontana dal seguire un percorso parallelo. Senza un cambiamento nell’amministrazione pubblica, la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica rischiano di rimanere frammentate. È quindi fondamentale che il governo italiano ponga maggiore attenzione all’innovazione tecnologica, soprattutto nel settore delle costruzioni, per garantire che il paese possa rimanere competitivo a livello internazionale.

Al convegno era presente Alessio Butti, sottosegretario per l’innovazione tecnologica, che ha chiarito la posizione di apertura del governo e ha annunciato un tavolo dove "far convergere contributi, soluzioni, tecnologia”. “L'Ia è una realtà con cui bisogna misurarsi”, ha detto, “bisogna abbinare l'innovazione tecnologica alla formazione dei dipendenti del settore delle costruzioni. Nessuno qui oggi è in grado di definire quali siano esattamente le ricadute economiche dell'uso dell'Ia sul settore delle costruzioni: è un problema di metrica e per questo il governo è molto attento a quello che sta accadendo anche nel mondo delle Big Tech”. Poi ha dichiarato l’intenzione del governo di collaborare con le grandi aziende tecnologiche. “Confrontandoci con le Big Tech che frequentano in questo momento Palazzo Chigi e la presidenza del Consiglio stiamo approcciando un nuovo paradigma che associa token, dollaro e Watt, che ci permetterà di valutare l'impatto economico dell’Ia”

L'intelligenza artificiale offre un'opportunità unica per il settore delle costruzioni, ma è necessaria una strategia più equilibrata che metta sullo stesso piano la transizione verde e quella digitale. Come sottolineato da Alessio Butti e Federica Brancaccio, è essenziale che il governo italiano acceleri il passo verso l'adozione delle nuove tecnologie, creando un ecosistema favorevole alla digitalizzazione e alla sostenibilità. Se l'Italia riuscirà a colmare questo gap, potrà non solo migliorare l'efficienza nel settore delle costruzioni, ma anche posizionarsi come leader nella transizione verso un futuro più green e tecnologicamente avanzato.