(Ansa)

Cose dai nostri schermi

Arrivano i robot

Pietro Minto

Tesla, BYD, Xiaomi ma anche Apple e Meta: le grandi aziende tech stanno investendo sulla robotica, tra robot umanoidi tuttofare e altri capaci di lavorare in fabbrica. La next big thing è qui

Sono anni di grande interesse per la robotica. Alcune delle più grandi aziende tecnologiche, come Apple, Meta, Tesla, Boston Dynamics, Amazon, ma anche importanti realtà cinesi, come Byd e Gac, stanno investendo molto nel settore, in modi diversi. Al punto che viene da pensare che, se non ci fossero le intelligenze artificiali a catturare la maggior parte dell’attenzione mediatica, sarebbero proprio i robot la next big thing. Non si tratta, quindi, solo di aziende specializzate, come Boston Dynamics, diventata nota per i suoi robot dalle capacità atletiche avanzate, come il celebre Spot, il robot-cane giallo.

 

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Tra le prime società “mainstream” a puntare sul settore c’è Tesla, che nel 2021 ha presentato il prototipo di un robot umanoide, oggi noto come Optimus. Elon Musk ha promesso di metterlo in produzione presto (al prezzo di 30 mila dollari) ma al momento non se ne sa molto di più. Pochi mesi fa abbiamo visto una nuova versione all’opera, senz’altro migliore di quella volta in cui, nel 2021, fece passare (un po’ per scherzo, ma fu creduto da molti) un uomo in tutina per il nuovo robot.

 

 

Meta e Apple, invece, puntano sulla robotica domestica. Pare infatti che stiano sviluppando dispositivi personali, pensati per assistere gli utenti e aiutarli nei lavori di casa – un ampliamento di assistenti vocali come Siri, Alexa o Google Assistant. Proprio Apple dovrebbe presentare quest’anno una nuova versione di HomePod, la cassa bluetooth che verrà dotata di uno schermo. Il primo passo verso una presenza continua nelle nostre case, che a qualcuno potrebbe ricordare Astro, il robot domestico presentato da Amazon nel 2021. Dopo averlo lanciato come sorvegliante robot aziendale, però, l’azienda lo ha ritirato dal mercato, per concentrarsi sul mercato domestico. Nel frattempo, in Cina, a puntare sui robot sono soprattutto le aziende del settore automobilistico (in particolare produttori di auto elettriche come BYD) ma l’obiettivo in questo caso è aumentare la presenza dei robot nelle fabbriche. Un esempio significativo è quello di Gac Group, azienda di proprietà statale che ha sviluppato il robot GoMate, progettato per installare cavi nei veicoli elettrici.

Già da alcuni anni, in Cina si sono diffuse le cosiddette dark factories, degli stabilimenti così automatizzati da poter funzionare anche a luce spenta, visto che a lavorarci sono solo macchine e robot. A tal proposito, Xiaomi ha presentato nel 2023 una fabbrica interamente robotizzata capace di produrre dieci milioni di smartphone all’anno, senza il supporto umano. Un’altra differenza riguarda la forma. Puntando sulle fabbriche, i robot cinesi hanno forme non umanoidi, più in linea con i normali robot industriali diffusi in tutto il mondo; quelle statunitensi, invece, tra tutte Tesla, sembrano più interessate a creare assistenti personali con una forma simile alla nostra.

Secondo il New Scientist, la scelta del giusto approccio potrebbe rivelarsi cruciale. Mentre i robot specializzati hanno già dimostrato la loro efficacia, infatti, quelli umanoidi sono ancora in fase sperimentale. Questi ultimi tendono a essere all-purpose, multifunzionali, mentre i non umanoidi sono di solito pensati per fare pochissime azioni ma perfettamente. Ma soprattutto dei robot multifunzionali come quelli del cartone animato The Jetsons non esistono ancora. Secondo la rivista, è importante tenere a mente questa discriminante, perché “un robot che non migliora la condizione umana è un robot che manca il suo scopo”.

La novità è che ora Apple, Meta e Amazon, aziende di elettronica di consumo tra le più note al mondo, vogliono entrare in questo settore, e nelle nostre case, a conferma del fatto che la robotica non è più considerata un settore di nicchia. Anzi, soprattutto nella Silicon Valley viene ormai vista come il prossimo settore su cui ampliarsi.

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