Adrenalina allo stato puro nella doppia puntata di MasterChef (foto Ufficio stampa Sky)

Iginio Massari esce da una torta come una starlette di primo Novecento. Grandi cose a MasterChef

Mahatma

Finalmente la temuta prova di pasticceria con il Maestro bresciano. Esterna noiosa, Pressure test sublime e pieno di cattiveria e acidità. Bene così

No beh, Iginio Massari che esce con tutto il suo monumentale gargarozzo da una torta, tipo una di quelle starlette da bordello raffinato di primo Novecento, è una cosa immensa e senza pari. Io ero già pronto a far polemica, vedendo che i quattro giudici avevano annunziato la prova di pasticceria senza introdurre il Maestro, l’Iginio che non perdona e che fulmina con lo sguardo chiunque gli presenti schifezze. Avevo anche pensato di non scrivere codesta recensione, lamentandomi con i superiori per l’affronto politicamente corretto di MasterChef, che in quest’edizione ha messo un po’ da parte la cattiveria in favore dei buoni princìpi e della melassa da Libro Cuore mal riuscito. Invece, sorpresa. E sono cazzi amari per quegli strafottenti, ho subito pensato. Fare cinquanta profiteroles seguendo le regole di Massari, che sono più dure dei vincoli di bilancio comunitari.

 

 

La cosa che crea una leggera eccitazione fisica, ormai da sei edizioni in qua, è sempre quella risata malefica del pasticciere quando vede che i concorrenti sbagliano di qualche centimetro il diametro indicato. Godimento totale, altro che attesa per la sentenza dei vegliardi giudici della Consulta. Cacciata Barbara, che – secondo me l’ha fatto apposta – ha messo un fiore di erba cipollina tra i bigné, come a provocare Massari. E’ un po’ come se io nella minestra mettessi i Nesquik cereali. Iginio indignato, sconvolto: “Lei se n’è sbattuta i baffi di quello che ho detto! Io il regolamento lo devo fare rispettare!”, ha tuonato come Schaeuble quando dice che in Italia abbiamo un deficit troppo elevato.

 

La seconda puntata della serata, con l’esterna all’Istituto per Ciechi di Milano, è stata probabilmente la cosa più noiosa che la tv italiana abbia trasmesso dopo la sesta stagione di The Walking Dead. Insomma, vedere Joe Bastianich a spasso con un labrador nero provando a fare il non vedente non è che sia stato un momento originale o entusiasmante. Pazienza.

 

Il Pressure Test è stato, al contrario, sublime. Cattiveria e acidità allo stato puro. Daniele il sardo è andato nel panico più completo. Prima si è messo a suggerire alle compagne di squadra il tipo del piatto (cosa vietatissima), e per questo Bastianich ha punito tutti e tre penalizzandoli alla grande. Poi, dovendo decidere il titolo del piatto da indovinare, ha scritto nero su bianco “Carni a contorno”, che oltre a non voler dire nulla, non è neanche lingua italiana. Insomma, ha fatto il furbacchione. Salvo poi dire “il piatto che è uscito è quello che avevo in testa”. Sì, buonanotte. Almeno stai zitto, cribbio. Loredana, donna del profondo sud, avrebbe pestato a sangue lo sciagurato cagliaritano, se solo avesse potuto. Ah, dimenticavo, è uscita Maria. Credo di averla notata due volte in tutta l'edizione.

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  • E' nato al nord (non serve dire dove né quando, anche perché sono informazioni buone per necrologi e che poco interessano il lettore più o meno interessato). Si considera maturo quanto a età, meno a dotazione intellettuale. Non se ne cruccia, sapendo che la capacità d'elaborazione mentale in codesto mondo non deve essere per forza alta (d'altronde Hegel e Kafka non sono più bestseller da qualche decennio). Segue lo sport in generale a eccezione delle bocce, del sumo e del golf, che considera una delle più grandi sciagure capitate all'umanità, quasi quanto lo sport trasmesso sulle reti Rai. (ne parla sovente su questo giornale) Appassionato di cucina televisiva, ama le pentole che si vedono a MasterChef (delle cui puntate cura periodicamente le recensioni sempre su questo giornale) e soprattutto la relativa dispensa. Ricorda con rimpianto la tv del cane di Paolo Limiti, Floradora.