Mario Orfeo (foto LaPresse)

Editto a 5 stelle: "#LicenziareOrfeo"

Pretendono e ordinano anche in Rai, ma il bavaglio è solo degli altri

In sostanza pretendevano questo, par di capire: la diretta integrale del discorso di Virginia Raggi in Campidoglio di fronte ai capi di stato dell’Unione europea. E chi se ne importa, se, nel frattempo, c’era sua Santità Francesco a Milano: ubi Virginia, Papa cessat. Dunque tutti direttori del Tg1, che – alla faccia della libertà editoriale – secondo loro deve evidentemente essere tenuto per le redini del controllo politico. Briglie strette. E poiché il Tg1 non fa i “servizietti” al M5s, allora diventa “Pd1”. O peggio. Assistiamo dunque da tre giorni a un linciaggio pubblico, intorno alla figura di Mario Orfeo, il direttore del principale Tg della Rai, perché di quell’imperdibile discorso – altro che De Gasperi alla conferenza di Pace di Parigi – ne ha mandato in onda soltanto una parte. “#LicenziareOrfeo”.

 

E certo questa bolla rancida di insulti, minacce e mistificazioni belluine (“Raggi censurata”), questa idea barbarica che i giornalisti debbano essere al servizio di qualcuno (specie se non sono al tuo servizio), questa stupidità incivile gonfiata e orchestrata via internet dai misteriosi impiegati della Casaleggio Associati – quelli che stabiliscono anche cosa debbono scrivere, dire (e pensare?) i parlamentari grillini – sarebbe certo materia “negligible”, trascurabile, degna al massimo d’una alzata di spalle, se non fosse che Roberto Fico, per citare uno dei linciatori, è il presidente della Vigilanza Rai. Andrebbe infatti chiarito una volta per sempre: il M5s è il potere politico. E dunque non c’è niente di folcloristico in questa aggressione che denuncia piuttosto, ancora una volta, il peccato originale della Rai, che sta nelle continue incursioni e nelle ingerenze della politica sulla linea editoriale. La politica dovrebbe fare mille passi indietro invece di pretendere ancora più spazi, arrivando all’oscenità di chiedere l’epurazione di un direttore perché non è iscritto al blog.

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