"Vi spiego perché il nuovo contratto di Fazio è un affare per la Rai"
Il consigliere Rai Guelfo Guelfi difende la scelta del cda: "Avremo più prodotto allo stesso costo"
Il Consiglio di amministrazione Rai ha approvato i palinsesti per la prossima stagione autunnale. L'offerta televisiva Rai per l'autunno sarà presentata mercoledì prossimo 28 giugno a Milano, all'Università Statale, e il 4 luglio a Roma nel centro congressi "La Nuvola". Manca solo qualche dettaglio e la firma di rito ma l'accordo tra la Rai e Fabio Fazio è praticamente
fatto. A scatenare polemiche sulla vicenda il compenso del conduttore: 11,2 milioni di euro per quattro anni di vincolo, comprese in quell'importo anche altre voci legate ai diritti e al format delle sue trasmissioni. L'accordo prevede che il conduttore faccia un numero maggiore di ore di trasmissione rispetto al passato, si parla di una ventina di ore. Il suo "Che tempo che fa" passa su Rai1 la domenica sera, e sempre sulla rete ammiraglia è previsto un programma il lunedì sera. Inoltre si parla di Fazio con un ruolo anche per il Festival di Sanremo, pur non conducendolo in prima persona.
Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di Guelfo Guelfi, membro del cda Rai
Gentile Direttore,
Lei ricorderà che non sono mai stato a favore delle norme restrittive che impongono ai dipendenti Rai un tetto agli stipendi. Ma siamo in epoca di concorrenza demagogica e il Parlamento ha votato all'unanimità che quella regola si imponesse. Io con gli altri consiglieri del cda della Rai uniti intorno al nostro fu Direttore Generale Antonio Campo Dall'Orto e alla Presidente Monica Maggioni, giudicammo la restrizione capace di aggredire mortalmente i palinsesti dell'offerta televisiva che sotto gli occhi di tutti stanno mietendo risultati di gradimento degni delle stagioni migliori. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Abbiamo un nuovo Dg, si chiama Mario Orfeo, un parere dell'avvocatura e una lettera del Mise a firma Antonello Giacomelli.
Tre cose che consentono la precisazione di contenuti su cui appoggiare poche e ben motivate deroghe. Il tetto non vale per prestazioni artistiche che generano valore misurabile e misurato. Soldi e fama. In altre parole successo. Questo ha fatto si che oggi il Consiglio di amministrazione abbia accolto la proposta di contratto - istruita dal Dg - che lega e legherà Fabio Fazio alla Rai. 32 più 32 puntate, più altro di contorno, più tutto l'ambaradam, più il passaggio da Rai 3 a Rai 1 il tutto per gli stessi soldi che venivano spesi prima. Quindi più prodotto stesso costo. Ora a prescindere dal fatto che a uno può non piacere Fazio ma l'affare c'è e la Rai lo fa. Questo fa andare Michele Anzaldi fuori di testa e spinge Carlo Freccero ad abbandonare l'aula prima del voto. Un inedito: Anzaldi e Freccero talmente veloci da correre affiancati. La Rai è fatta così. Prima le scenate, dopo le comiche.