L'isola del pianto
Ieri piangevano tutti: Cipriani per il bullismo, Gaspare perché non lavora più, Nardi e Mancini per il padre assente, Cecilia per gli attacchi di panico: non c'è bastato. Oggi piange la produzione dopo aver visto lo share
Ricominciamo, dice Alessia. È la quarta puntata e ti hanno spostato il programma perché temevano la concorrenza di Montalbano del lunedì (che ha fatto il 45 per cento), ogni settimana escono due persone e pare l’ammutinamento del Bounty, e la prima serata di canale cinque inizia quasi alle dieci di sera. Alessia tiene il sorriso e ci ripete le intenzioni degli autori “Siccome non siamo un programma di taglio giornalistico, noi dobbiamo parlare di cose belle sull’isola”. Quindi basta parlare di spinelli, di carabinieri, di avvocati. Anche perché Francesco Monte ha rifiutato l’invito e manda un messaggio per dire che parlerà nelle sedi opportune: D’Urso e Toffanin.
Nonostante il sorriso di una che vuol far finta che tutto vada bene contro ogni evidenza, inquadrano Daniele e Mara che la guardano come una con la tinta sbagliata. Daniele Bossari attraversa persino lo studio per andare da lei, in un gesto improvviso e fuori dallo script, per lanciare un messaggio forte di cui si prende ogni responsabilità “Sei tanto brava Alessia”. Mara invece tira fuori due coroncine di fiori regalate dalla Berté e ne infila una in testa alla Marcuzzi e fa l’unica cosa abbia senso fare: un selfie. Se non puoi salvare il programma salva almeno il tuo profilo Instagram.
È San Valentino ma è anche il mercoledì delle ceneri. Amore e penitenza. Inizieranno tutti a piangere e rivangare la lagna.
Si parte con la psicologia delle tette. Siccome siete tutti superficiali avrete pensato che Francesca Cipriani è solo scema. Avete dato retta a Filippo che “Il fatto che non abbia ancora preso fuoco è un miracolo”, o a quello che parla con gli angeli che le dà della solare e un po’ pazza “Lei c’ha cuore grande, come il sole, lei è felice”, o avete creduto a ciò che dice di sé “Sono bionda dentro”. E invece Alessia Mancini ha capito che dietro il personaggio c’è una grande fragilità, mentale naturalmente. All’isola come altrove si torna indietro con la lagna fino alla culla. Abbiamo tutti qualcosa per cui essere compatiti e per Cipriani è il bullismo: le dicevano che era brutta, quindi s’è deturpata con una sesta. “Mi vedo ancora con gli occhi di quando avevo dodici anni”. E piange pensando alla mamma che le teneva la mano in ospedale durante la chirurgia.
Le tette non sono quello che sembrano. A questo punto il programma smette di essere trash e diventa di contenuto: “È la personalità che conta”, dice la Marcuzzi. Che immaginiamo sia esattamente quello che vuole sentirsi dire una che ha appena detto “Io pensavo di non lavorare più in TV perché mi sono fatta vedere struccata”. Mara dice che supererà i fantasmi quando “incontrerai un uomo che ti amerà per quella che sei”, e poi dice, finalmente, “E poi, stai meglio così senza trucco”. Autenticità, amore vero, essere se stessi, la mamma. Eccoli qui i valori di canale cinque e forse degli italiani. Prendi della gente, la tieni lontana dalla mamma e dalla famiglia e vedi cosa succede.
Il momento di melò lo si raggiunge con l’inquadratura alla Mancini che piange ascoltando il padre che le legge una lettera in cui si scusa d’aver divorziato. Parte il pianoforte. La Mancini ci dice che da figlia speri che i tuoi genitori rimangano insieme per sempre. Ha 40 anni. Conclude con altro messaggio per il pubblico: “L’amore ti dà la forza”. Poco prima c’era stato un problema con Rosa Perotta. Avevano mandato un filmato in cui la Perotta diceva “Mamme mamme poi lasciano i figli a casa per venire qui”. In studio, da casa, e persino sull’isola tutti le hanno dato contro: non vorrai mica lanciare il messaggio delle mamme che non possono lavorare? Alla fine la Perotta sembrava Langone e le è persino uscito un lapsus “Non mi vorrete dare della femminista?”. È tragico aver ragione e non riuscire a sostenerla. Perotta voleva solo dire che Mancini, strategicamente, come tutte le altre, usa i propri figli per apparire più umana. Ma certe cose non si possono dire, e Alessia Mancini per tutto il tempo se la ride, poi alza la mano, chiede di poter dire una cosa, e quella cosa è: “Finché non sei madre tante cose non le capisci”. E che vuoi controbattere?
Filippo Nardi la lettera al padre l’ha scritta lui, come Kafka. Solo che la scrive tutta passivo-aggressiva e lo perdona per non essere stato il padre che meritava, di non avergli fatto da guida e da modello durante l’adolescenza, di non essere corso ad aiutarlo quando ne aveva bisogno, e lo ringrazia per i primi nove anni della sua vita quando lo aveva con sé e gli faceva da papà. Nardi singhiozza. Persino Franco piange per il padre assente ma non si capisce bene cosa voglia dire, si capisce solo che non faceva la spesa, quindi tagliano corto.
Infine persino Cecilia Capriotti ha un messaggio, e ce lo dice prima d’essere eliminata e tornare a casa. Si sono lamentati tutti di lei: non fa un cazzo, si crede in vacanza. E abbiamo pensato fosse pigra e viziata e invece no, tocca rivalutare anche lei dopo le lacrime e il pentimento: “Mentre gli altri mi vedevano frivola io dentro di me combattevo gli attacchi di panico”. In tre settimane, senza medicinali, Cecilia è riuscita a combattere gli attacchi di panico rifiutandosi di lavare i piatti. Applausi. Lacrime.
Politicamente corretto e panettone