Marcello Foa (foto LaPresse)

Foa a un passo dalla presidenza Rai. Basta che non faccia Foa

Salvatore Merlo

Venerdì la Vigilanza ha chiesto di ascoltare il candidato alla guida di Viale Mazzini. Se non parlerà di complotti internazionali, se non simpatizzerà per Assad o attaccherà Mattarella, verrà nominato

Se non dirà stranezze su complotti internazionali, se eviterà di citare le teorie sull'asse italo putiniano, se eviterà di manifestare simpatie per Assad e altri dittatori sparsi per il mondo, se non ripeterà gli strali contro il presidente Mattarella, se insomma Marcello Foa venerdì prossimo, davanti alla commissione di Vigilanza Rai che ha chiesto di ascoltarlo, scantonerà un po' da sé stesso, ecco che allora sarà lui il prossimo presidente della Rai.

 

Entro stasera la commissione di Vigilanza approverà una risoluzione che chiede al Cda della televisione di stato di rivotare per il presidente e di invitarlo poi, una volta nominato, a riferire alla commissione stessa che – dopo avere ascoltato e fatto domande – ratificherà o meno la scelta del Consiglio di amministrazione. E insomma i parlamentari membri della Vigilanza avranno l'occasione di interrogare il presidente nominato dal Cda. A quel punto potrebbero chiedergli qualsiasi cosa, e Foa, su parecchi argomenti, com'è noto, ha idee per così dire stravaganti. Dunque chissà come andrà a finire. Lega e Cinque stelle hanno fretta di chiudere questa faccenda che si è trascinata troppo a lungo, ed è per questo verosimile che il Cda della Rai venga convocato già domani pomeriggio per votare il presidente. A quel punto la prima data utile per il voto definitivo, di ratifica, in Vigilanza è venerdì. Forza Italia, salvo sorprese, salvo sparata a quote hymalayane di Foa, voterà a favore.

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.