Pechino Express sembra Il figlio di Spartacus. E Cesare questa volta grazia Ruta e Rossetti
Le Mannequin, Linda Morselli e Rachele Fogar, si aggiudicano la terza puntata. A rischio eliminazione invece Le Signore della tv: per fortuna la tappa non era eliminatoria
Si parte da Ouarzazate, l’hollywood africana. Qui sono stati girati Il Tè nel deserto, ll Gladiatore e Il Trono di Spade, tra le opere minori, e anche questa rivisitazione da teatro off di un cult degli anni Sessanta: Il figlio di Spartacus di Sergio Corbucci (che in inglese ha il titolo adatto al sadismo di Pechino Express: The Slave), con i nostri concorrenti truccati e imparruccati e già pronti per un David Di Donatello o un canile RAI.
La trama in due righe: il figlio di Spartaco viene catturato e fatto schiavo da Crasso. Rischia la morte, ma Cesare lo grazia. Vincono a man bassa gli Scoppiati con le Mannequin. “Sei stato fortunato a non imbatterti negli squali e nelle murene”, dice Fabrizio che è già nella parte di Alberto Angela più che in quella di Rambo: “Andiamo Claudia, ti faccio vedere qualcosa di molto molto grande”; Tommy Big Mama Kuti giganteggia rispetto ai surfisti (che però sono già stati notati da Teodosio Losito); la Rossetti pare Cersei Lannister ma con la voce di Barry White, e la Ruta, quando non è in versione Baby Jane, è una piccola Gloria Swanson che scende perennemente le scale.
In Spartacus come a Pechino Express si tratta di uccidere o di essere uccisi. Ma a volte c’è un Cesare che ti grazia e tu puoi tornare con ghigno beffardo sotto il burqua, con gli occhiali da sole, pronto a vendicarti: come fa la coppia più odiata, i Mattinieri. Il loro compito è dare un passaggio a tre coppie e fare loro una domanda di cultura generale. Prima però si divertono e le terrorizzano un po’, poi cantano la sigla dei Fatti Vostri e infine si svelano in tutta la loro cattiveria, pronti a lasciare i surfirsti in una strada secondaria, tra i serpenti, le iene e con la polvere negli occhi.
Hanno ragione i transumanisti: il corpo è inutile, soprattutto quello degli infortunati. Ma i tempi sono ancora acerbi per farsi impiantare la coscienza in una macchina e attraversare l'Africa in una struttura tipo quelle di James Cameron. Quindi entrano in gara le sorelle Balivo e Ventura, quelle che non fatturano, quelle che subiscono la prepotenza di Caterina e Simona. Finalmente possono riscattarsi agli occhi dei familiari. Se tornano a mani vuote o a gambe fasciate verranno diseredate.
Arriva il momento di fermarsi per la notte. Gli scoppiati finiscono in un hammam a farsi massaggiare a calci (non penso fossero del tutto consenzienti) e poi, tutti puliti e profumati, vanno a dormire in un bel garage; i ridanciani beccano un golf club con roseto, coniglietti e colombine con le quali la Caruso tenta di comunicare, o forse se le vuole mangiare; la Ruta entra in un internet point mentre la gente è su YouPorn o è nel bel mezzo di una truffa romantica e trova qualcuno che le porta in periferia; qui la Rossetti teme già una botta in testa con furto di zaini ma invece vengono accolte dall’intero quartiere: forse riconosciute come star nascenti del nuovo cinema nord africano.
Si entra nel vivo: cassa coi serpenti. I concorrenti devono prendere una busta e altri oggetti, Tommaso dei Ridanciani fa prima a infilare la mano tra i serpenti incazzati che a entrare con la sua Gildina da Starbucks in centro a Milano. Sono tutti terrorizzati tranne la Ruta che non capisce che deve prendere la busta e prende un serpente come fosse un gattino (nota a margine: mi sembra quel mio amico fatto di MDMA che era anche un po’ depresso per aver perso il lavoro e quindi abbracciava tutti, rideva, e poi piangeva).
Si mischiano le coppie, tra gelosie e imbarazzi. La Rossetti finisce con Francisco e subito si lamenta: non si capisce niente quando parla in italiano, figuriamoci in francese. Lo cazzia perché perde tempo, lo cazzia per come versa il tè, lo cazzia lo cazzia e ancora lo cazzia. Amiamo il buon umore e la serenità di questa donna della tv che illuminano il viaggio. Ennesima prova: i concorrenti devono trovare qualcuno a cui tagliare la barba, e si rischia la morte per dissanguamento ma per lo meno non di altri concorrenti. Il momento migliore della puntata è quando Sara Ventura scopre che la Ruta in valigia gira con un serpente peluche, una parrucca verde e dei palloncini; sembra appena tornata da Ibiza o da una festa per bambini. Ovviamente Ventura non vede l’ora di liberarsene come ci si libera di una bomba. Cosa che avviene di mattina quando la Ruta tornerà con la Rossetti e le porterà una sarda per colazione prima di lanciarsi nella strada e chiedere an petit passage. Le Beatrice Morandini Valdirana televisive son fatte così. Arrivati a destinazione, le signore della tv rischiano di tornare a casa: per fortuna la tappa non è eliminatoria. Cesare ha graziato pure loro. O forse noi.
Politicamente corretto e panettone