Da Pomeriggio 5 al Grande Fratello, tutti cercano una seconda possibilità
Cosa sarebbe stato della D'Urso senza la trasmissione su Canale5 e di Ilary Blasi senza avere sposato Totti? La linea sottilissima tra chi lavora e chi non lavora
Nasci incendiario e muori pompiere (tranne Barbara D’Urso che è in grado di fare entrambe le cose contemporaneamente e di averti anche venduto la polizza assicurativa). O come diceva Lodo Guenzi: nasci rockstar e muori giudice a un talent show (e infatti oggi sostituisce Asia Argento a X Factor). Mi è venuto in mente vedendo Alessandro Cecchi Paone che nel 2001 sbroccava contro la prima edizione del Grande Fratello premiata ai Telegatti: c’è Rocco Casalino che dietro di lui fa no con la testa, Pietro Taricone che se ne va per protesta, Pippo Baudo che insegue Cecchi Paone e dice “C’è stato un errore nell’ibridazione dei generi!” e Maria De Filippi impassibile come un cartonato di Maria De Filippi. Qualcuno se lo ricorderà, Cecchi Paone s’era reso conto che la televisione che faceva lui, auto-certificata di qualità, era finita nella stessa categoria di un programma considerato trash. Aveva perso il premio e perse pure quella battaglia: i suoi programmi non si fanno più e il Grande Fratello invece sì. E i Telegatti sono un ricordo.
Ma mica perché non c’è spazio per la televisione di contenuti, categoria amata da chi vuole guardarla senza sentirsi in colpa. Mentre Matteo Renzi alla Leopolda intervistava Paolo Bonolis, Fabio Fazio a Che Tempo che fa vinceva la prima serata intervistando Mimmo Lucano, Alessandro Baricco e Valeria Golino. È tutta questione di priorità e prospettiva. Alberto Angela con Ulisse - il piacere della scoperta ha fatto più ascolti del GF di quest’anno usando shoah e Sissi! È chiaro che il problema era solo uno: Alessandro Cecchi Paone non era abbastanza bravo a fare quel genere di televisione, quella che guardano le persone a cui la tv di solito non piace. Per fortuna ha capito velocemente che non c’è molta differenza tra litigare nei talk politici, all’Isola dei Famosi o nel salotto D’Urso, dove finiscono i riciclati, i diseredati e i caduti in disgrazia. Questa settimana per esempio nel filone “non lavoro più, vivo in macchina” c’erano Mandi Mandi intervistato col mocio in bagno del suo monolocale, Flavia Vento risentita con lo stato perché, seppur guidi benissimo, le hanno fatto un totale di trenta mila euro di multe e non intende pagarle per protesta e ora è più perseguitata da Equitalia di un imprenditore veneto, e una cantante di Sanremo settantenne coi capelli fucsia che ha pregato Barbara di farla andare al Grande Fratello a fare le pulizie. Cercano tutti una seconda possibilità.
Tutto ciò fa dire a Enzo Iacchetti che: “Il grande Fratello è una comunità di recupero”. Il che è curioso perché ciò che lo separa da Flavio Bucci, il quale ha speso tutto in droga, alcol e prostitute, è la possibilità di lavorare che gli dà Antonio Ricci, mica il proprio talento. C’è una linea sottilissima che divide chi non lavora da chi lavora: se D’Urso non fosse andata a Pomeriggio Cinque forse vivrebbe in camper coi ricordi del periodo d’oro della Dottoressa Giò. Iacchetti sommerso dalle scommesse avrebbe eroso i guadagni degli anni Novanta. Maionchi senza X Factor, piena di debiti di gioco come Emilio Fede e Blasi che non sposa Totti e non la vogliono in tv trova lavoro in un Carrefour, come d’altronde fa Cristina Plevani, vincitrice di quella prima edizione del GF. Poteva succedere e per fortuna non è successo.
E se la Marchesa fosse nata da un tramviere sarebbe ugualmente la Marchesa? Sì, chissenefrega, adorata. L’attuale marito, da cui è separata e in via di divorzio, sostiene che lei non abbia alcun titolo nobiliare tranne quello di baronessa, essendo stata sposata a lui che è barone. Il direttore di Nuovo, Riccardo Signoretti, ha tirato fuori da D’Urso le vecchie fatture di quando la Marchesa vendeva creme. Colpi bassi continui. Ma tutto questo non la scalfisce e quando si rievoca l’argomento lei si alza e dice “un altro agguato”, e poi sostiene d’essere laureata in estetologia (forse voleva dire estetica). Quante storie, Bossi per anni è uscito con la valigetta fingendosi un medico, possiamo forse colpevolizzare una che parla in terza persona di sé e dice: “La Marchesa qualche volta vince, qualche volta vince e qualche volta vince”? È una figura centrale di questo GF. E infatti le sue liti funzionano così bene che vengono rinvigorite facendo entrare Maria Monsé, dalla Marchesa rinominata “La sciacquetta” (dove? nel salotto di D’Urso; il luogo dove si materializzano i concorrenti). Appena questa entra viene subito guardata come Alien guarda Ellen Ripley.
Poi c’è il caso Walter nudo. I figli gli inviano un aereo con un cartello su cui gli scrivono che gli manca. Lui frigna. Ma questo non è interessante, un po’ perché lo abbiamo già visto anni fa all’Isola dei Famosi, un po’ perché frignano tutti di continuo per ogni cosa, pure la Marchesa che si spalma sul muro dove è proiettata la foto della figlia. Piangono come fosse arrivata una cartella esattoriale. Però quell’occasione lì fa piangere Lory e il montaggio è implacabile. Eccole le lacrime che aspettavamo tutti: quelle della madre. E nonostante tutto, anche se avrebbe potuto benissimo chiedere droghe pesanti, riesce a farsi forza, e a dire che essere amati è una cosa molto bella e spera che fuori o da qualche parte ci sia qualcuno che ami lei. E tutti pensiamo al figlio superstite che non le rivolge la parola, ma forse intende il pubblico. Ho preso a prestito un cuore per potermi commuovere.
Gli autori in questa puntata creano dinamiche e smuovono i concorrenti. Li costringono a fare delle scelte, a svelare strategie di gioco e li fanno discutere sulle preferenze. E pazienza se si sono sacrificati Enrico Silvestrin e Eleonora Giorgi che ci hanno dato tanto, ora speriamo che si riesca a far uscire la tappezzeria Hamdy, Mazza e il cuoco. Se qualcuno s’accorge di loro (ma non succede). E mentre Francesco Monte si irrita perché al GF il montaggio non è ontologico baziniano, litigando con Signorini col tono di uno che è seduto su una poltrona di Maria De Filippi più che uno che sta facendo un reality; mentre Lory Del Santo finisce in una stanza segreta coi massaggiatori e lo champagne, all’insaputa degli altri “amici” che l’hanno cacciata fingendo contrizione; mentre viene lanciata lì una proposta di matrimonio a Jane Alexander, un rifiuto, un non detto, ed è tardi per sviscerare e quindi si rimanderà; mi distraggo e finisco su Instagram.
Trovo Chiara Ferragni e Fedez al supermercato: lei gli ha organizzato una festa al Carrefour sotto casa. I due finiscono nei carrelli, si divertono, giocano con gli ortaggi, fanno il karaoke con gli amici. Ma su Twitter qualcuno s’offende (ci si offende più o meno per ogni cosa in perfetto stile televisivo, sembrano tutti delle Tina Cipollari), e così Fedez passa la fine della serata attaccato al cellulare a scusarsi per aver lanciato l’insalata e il panettone, che c’è un sacco di gente povera che muore di fame. E tu pensi che è meglio non filmarsi mai e versare lo champagne nel lavandino strafatti, almeno fai conti con l’hangover e non con queste menate. Fedez è fortunato a esser cambiato, essersi imborghesito, aver tradito se stesso: fosse stato un perfetto sconosciuto della provincia avrebbe probabilmente twittato al se stesso ricco le identiche frasi moraliste ricevute (servirebbe a tutti un giro in Lamborghini e una settimana da ricchi per non scambiare prendere le verze senza guanti come privilegio della casta). Per fortuna è arrivata Chiara Ferragni nella sua vita, la sua Isola dei Famosi, il suo Antonio Ricci, il suo Grande Fratello a salvarlo da se stesso e trasformarlo in un protagonista di Riccanza. A volte, nei casi più riusciti della vita, nasci indignados al Leoncavallo e vivi da rockstar in un supermercato.