Per Halloween torna la strega adolescente Sabrina: ma stavolta in versione gotica
“Le terrificanti avventure di Sabrina”, una nuova serie Netflix sulla strega dei fumetti dopo quella degli anni Novanta, ma in chiave horror e femminista
Sabrina The Teenage Witch incontra Buffy The Vampire Slayer. Probabilmente è così che lo sceneggiatore Roberto Aguirre-Sacasa ha descritto alla Archie Comics il reboot in chiave horror delle avventure di Sabrina la strega.
Sabrina Spellman è una strega adolescente che vive nell’immaginaria cittadina di Greendale con le due zie Hilda e Zelda, streghe anche loro, e il gatto Salem, che è in realtà un mago trasformato in felino. Protagonista di una fortunata sitcom fra gli anni Novanta e i primi Duemila (interpretata da Melissa Joan Hart), che l’ha resa nota anche agli italiani (i fumetti della Archie Comics, popolarissimi negli States, sono piuttosto sconosciuti da noi), torna per Halloween con la serie Netflix “Le terrificanti avventure di Sabrina”, scritta dallo stesso Aguirre-Sacasa e tratta dal reboot horror a fumetti.
La proposta di Aguirre-Sacasa fonde infatti le due serie tv anni Novanta: abbiamo sempre Sabrina (qui interpretata da Kiernan Shipka) e le sue zie streghe ma cambia totalmente il tipo di magia. Prima avevamo una stregoneria da cartone animato stile Samantha di “Vita da strega”, la famosa sitcom anni Sessanta con una strega sposata con un umano, adesso invece le streghe appartengono alla satanista Chiesa della Notte e servono il Signore Oscuro, ci sono zombi e demoni, lo stesso Salem adesso non parla ma è un famiglio, un demone famigliare che serve le streghe.
Come Buffy (Sarah Michelle Gellar) era la Prescelta a combattere vampiri e altre creature soprannaturali, ma cercava anche di essere una normale teenager qui Sabrina, figlia di uno stregone e di una donna mortale, è divisa fra il mondo degli umani e quello della stregoneria. Mondi dei quali conosce i pregi e i difetti: nella High School di Greendale domina il sessismo e nell’accademia delle Arti Occulte che dovrebbe frequentare regolarmente dopo aver compiuto sedici anni (proprio nella notte di Halloween, fra l’altro, dovrebbe avere luogo il suo “battesimo oscuro” dove diventerà strega a tutti gli effetti) subisce atti di bullismo e le danno della “mezzosangue”. La Chiesa della Notte, del resto, sembra la classica setta protestante molto bigotta, con la differenza che adora non il Dio cristiano ma il suo vecchio Avversario.
L’idea non è male, e la serie, che già da subito cita classici horror come “La notte dei morti viventi” di George Romero, possiede un’estetica gotica affascinante, mixata a suggestioni anni Cinquanta: un po’ come nel film di Quentin Tarantino “A prova di morte” del 2007, nel quale sembra di essere nei Seventies e poi Kurt Russell estrae un cellulare, qui si ha l’impressione (macchine, vestiti) di essere nei Fifties dove però tutti usano notebook e smarphone.
Ma l’ironia, ben presente sia nella vecchia serie di Sabrina che in “Buffy”, qui scarseggia. Tutti i personaggi si prendono davvero troppo sul serio, e si sente la mancanza della verve del gatto Salem, che nel reboot purtroppo non parla. Come molte serie contemporanee, la serie si sente investita dalla sacra missione di combattere il patriarcato e diventa spesso pesante e didascalica. Non che “Sabrina” e “Buffy” lo promuovessero, ma valorizzavano le donne con maggiore sottigliezza narrativa. Buffy era in tutto e per tutto una versione femminile del primo Spider-Man (come lui combatteva i cattivi – i vampiri nel suo caso – di notte e andava a scuola di giorno, per nascondere la sua identità segreta). Harvey il fidanzato di Sabrina (qui interpretato da Ross Lynch) era sempre un adorabile idiota, ma in una serie umoristica faceva meno danni. Buffy, anziché parlare e straparlare di patriarcato agiva e il suo Girl Power si faceva apprezzare anche dai telespettatori maschi, mentre questa Sabrina, decisamente più ingenua, si lascia facilmente ingannare nel finale di stagione dalla sua antagonista, la strega arrivista Madam Satan, che contro la cacciatrice di vampiri sarebbe durata al massimo due puntate.
Politicamente corretto e panettone