Che fregatura questo Grande Fratello Vip
Ai protagonisti del GF manca il carattere, e quando c’è è il fantasma di Tina Cipollari. L'ultima puntata del reality spiegata con una canzone di Salmo
Non preoccuparti che in 'sta fogna nasci con le branchie, canta Salmo in Lunedì, la canzone che chiude Playlist, il suo bel nuovo disco. È giocata sul maledettismo esistenzialista e introspettivo tipico dei rapper, tutto flow e melodia, e il tappeto sonoro atmosferico come se ci fosse una finestra aperta sulla luna (a cui non basterà sparare, cit.), e che si chiude (la canzone, non la finestra) con un verso che fa Non voglio compagnia neanche all’inferno/La gente come me morirà da sola, che è al tempo stesso un verso straziante e ridicolo. Straziante perché c’è l’io narrante che invecchia in una vita di corsa che non lo aspetta, sempre sull’orlo dell’abisso, autodistruttivo e complicato come ogni maschio alfa della musica alternativa che non s’è ancora ammogliato a una influencer e quindi non è in ogni spot. Ridicolo perché Salmo ha la dizione sarda e quel sola diventa sòla, e quindi, siccome con le canzonette possiamo dire di tutto, quando senti il mantra “La gente come me morirà da sòla” pensi subito si riferisca all’inno sulle fregature di show pieni di promesse deluse. Cioè alla colonna sonora per la puntata di lunedì del Grande Fratello Vip.
A proposito di sòle con l’accento grave, lasciatemi divagare ancora un po’. Gli attori bambini hanno un destino crudele: sono condannati a crescere. Haley Joel Osment, l’attore del Sesto Senso, quello che vedeva la gente morta, è così fuori moda che non lo prenderebbero neanche a un’Isola dei Famosi (in cui potrebbe vedere gente semi-viva). Macaulay Culkin ha passato più tempo a disintossicarsi che a firmare autografi. Lindsay Lohan, devo proprio?, l’ultima volta che ho controllato si è mozzata un dito in barca, ed è la cosa migliore che le sia successa negli ultimi anni: dipendenza dalla droga e dall’alcol, penitenziario, tuta arancione, film brutti e immaginarie conversioni all’Islam. Anche per Niccolò Centioni le cose non vanno bene. Recitava nei Cesaroni, ha in curriculum un film per la regia di Mike Buongiorno, interpretava il figlio di Barbara D’Urso. Oggi fa il lavapiatti a Londra.
Qui non abbiamo amici, se resti fuori impari.
Chissà che fine farà la perfida Perla, figlia tredicenne di Maria Monsè, che oggi passa il tempo libero ad attaccare Cecchi Paone e la Marchesa a Domenica Live anziché studiare. Non ci chiediamo che fine farà la figlia di Andrea Mainardi che ieri sera riabbracciava il padre tra le lacrime, perché non sappiamo neanche che fine farà lui (ora che neppure Antonella Clerici ha più un programma di cucina). Gli unici che pare abbiano una carriera sono i figli di Walter Nudo, due ballerini classici che lavorano in Russia. Se falliscono possono sempre optare per il nuovo filone dei Figli Di disgraziati. Certo per essere Figlio Di occorre che almeno un genitore si sia dato da fare per essere qualcuno. Meglio restare fuori dalla Tv e lasciare che le colpe ricadano sui padri.
Vorrei dirti che un giorno ci prenderemo tutto/Ma con le lacrime agli occhi devo svelare il trucco.
Siccome mancano le idee, Lory Del Santo è costretta a tornare sull’argomento “tiro il sasso e nascondo la mano”, cioè fare un’analisi impietosa da opinionista in confessionale per poi ammorbidire le posizioni in casa. Vuole continuare a rimanere lì, a giocare, a non farsi odiare, e ci manda segnali chiari e forti che fanno così: queste storie d’amore sono più finte di quella tra Asia Argento e Fabrizio Corona; Benedetta Mazza è lì a occupare spazio e “Se si è trasparenti non si lascia il segno” (e Mazza osa difendersi con “Non sono qui per fare uno spettacolo sono qui per fare me stessa”, appunto); che i giovani si alleano tra loro (vuoi perché appunto sono più giovani e si capiscono, vuoi perché si accoppiano per resistere più tempo in video), e altre verità più da spettatrice che da giocatrice. E tu Lory, che combini? A svelare i trucchi sei brava ma sei anche in grado di prenderti tutto? magari in uno scontro con Walter Nudo, l’altro favorito in finalissima?
Sai che certe notti mi trapassa un’idea/Ho voglia di affogare ma c'è bassa marea.
Le idee, a parte qualche guizzo, mancano. Quest’edizione è stata scritta con più fretta di quanta ne abbia Giulia Provvedi di googlare gli articoli sul suo ragazzo (e le possibili corna), o forse è scritta con la bassa marea. L’altra volta almeno c’era Baby K a spiegarci sottilmente l’antifona di quest’edizione cantando da Zero a Cento: Ho perso il conto di quanti viaggi ti fai, Quanti kilometri senza partire mai. E in molti hanno fatto le valigie ma non sono andati da nessuna parte. Tipo Martina-Chi? che è uscita ieri al televoto e per riassumere il suo meglio nella casa gli autori hanno dovuto montare persino il suo provino (o quello o il monoscopio); o Giulia Provvedi, la sorella bionda delle Donatella, che è sempre stata la spalla su cui piangere ma non ha mai avuto una vera identità. Dentro la casa sarà stata pure simpatica, giocherellona, o come si dice in alcune inquietanti bio su Tinder “solare”, ma non ci è bastato. Manca il carattere, e quando c’è è il fantasma di Tina Cipollari, perché questi giovani parlano a metà tra il calendario di Frate Indovino e il tronista di Uomini e Donne, con i percorsi coerenti, l’essere se stessi, l’essere veri e amare col cuore. Sono pronti per vendere assorbenti su Instagram ma non sono pronti a fare televisione. L’unico che avrebbe il volto giusto, Francesco Monte, è anche il più raccomandato e perciò il più detestato (almeno su Twitter, il che significa quasi certamente che ha code di adolescenti pronte a perdonargli tutto per un selfie). Il maledettismo ce l’ha, ora deve stare attento alla dizione di La gente come me morirà da sola.
Politicamente corretto e panettone