Pillole di serie tv da guardare a luglio
Dalla docu-serie storica sulla fine della dinastia Romanoff alle nuove stagioni di Stranger Thing, La casa di carta e Orange is the new black
Il periodo estivo è da sempre abbastanza scarico di nuovi contenuti seriali, siano essi generalisti e non. Al consueto deserto nostrano si può però far fronte con qualche serie in streaming anche se i colossi americani sembrano anch’essi puntare per questo periodo più sui ritorni di stagione che sui nuovi prodotti. Un po’ di riposo (e di necessario svuotamento mentale) prima della massiccia invasione di serie autunnali.
The last Czars/Gli ultimi Zar (Netflix, 3 luglio)
Si parte con una docu-serie storica che racconta la tragica fine della dinastia dei Romanoff, gli ultimi zar di Russia, e le vicende che porteranno allo scoppio della Rivoluzione di febbraio. Il racconto si concentra sugli eventi che seguono la morte di Nicholas II e le sorti di Anastasia e il resto della famiglia Romanoff fino al brutale assassinio avvenuto nel 1918. La scelta ibrida del formato – a metà tra fiction e inserti documentari – favorisce l’aspetto di documentazione storica mentre va un po’ a discapito dell’immedesimazione dello spettatore che si trova diviso tra i vari registri del racconto. Con il rischio che l’equilibrio tra le parti non risulti proprio vincente. Quest’anno poi la famiglia Romanoff ha potuto godere dell’attenzione di un'altra serie – questa volta tale a tutti gli effetti – che ne raccontava la storia dei discendenti in chiave contemporanea (I Romanoff, serie Amazon Prime Video, realizzata da Mattew Weiner, già creatore di Mad Man). Ovviamente i due prodotti sono diversissimi, per genere, stile e chiave narrativa. Sulla carta, per gli amanti delle serie tv non c’è partita. Ma si spera sempre di poter essere stupiti.
La famiglia McKellan (Netflix, 10 luglio)
Sul fronte comedy arriva su Netflix una nuova sit com – diretta dal regista di Modern Family – che segue le vicende di una famiglia afro-americana di Seattle (genitori e quattro figli) alle prese con una programmata riunione di famiglia che li porterà a dover viaggiare fino a Columbus, in Georgia, tra mille problemi e piccole difficoltà. Family Reunion – questo il titolo originale della serie – si compone di venti episodi di cui verranno rilasciati i primi dieci il 10 di luglio. All’apparenza nulla di particolarmente originale ma si sa che le comedy sono in gran parte basate sulla brillantezza della scrittura quindi bisogna aspettare per farsi un’idea. Per chi ama i racconti leggeri e di rassicurante evasione.
Designated Survivor: 60 days (Netflix, 11 luglio)
Per quanto riguarda la quota remake, questa volta ci viene proposta la versione coreana dell’omonima serie statunitense targata Abc con Kiefer Sutherland e di recente acquisita da Netflix. Concept: a seguito di un attacco che uccide la maggior parte dei membri del governo americano, un funzionario di medio livello diventa Presidente e deve salvare il salvabile. Qui il tutto riproposto in salsa asiatica. Per chi non ha visto l’originale (e quindi non può sentirne la mancanza) e per chi ha passione per l’oriente.
Bangkok Love stories: object of affection (Netflix, 12 luglio)
Sempre sul fronte orientale, Netflix ci propone la storia d’amore, a tinte fosche e ambientata in Thailandia, tra un giovane tecnico informatico dai modi gentili e una graffitara dalla personalità multipla. La vita della giovane cambierà per sempre dopo aver assistito ad un duplice omicidio. È interessante osservare come sempre più spesso Netflix proponga prodotti destinati prettamente al mercato asiatico – che ha un bacino di utenza enorme e ancora non totalmente sfruttato – narrativamente molto più acerbi rispetto a quelli americani o europei. Sintomo ancora una volta che questi grandi contenitori non mirano ad una definizione editoriale precisa ma ad una pervasività commerciale. Dando però l’occasione di avere uno spaccato ampio e fedele sulla narrazione nei vari paesi. In questo caso in salsa thailandese.
Warrior (Sky Atlantic, 15 luglio)
Arriva a metà luglio su Sky Atlantic la prima stagione di Warrior, crime drama d’azione basato su un’idea di Bruce Lee e ambientato durante la Tong War di San Francisco alla fine dell’Ottocento. Nella città californiana si trasferisce Ah Sham, prodigio delle arti marziali, che diventa il sicario di una potente famiglia criminale di China Town. Tra passioni e scontri, tornano sullo schermo atmosfere tipiche del cinema di Lee. Per gli appassionati del genere e per chi cerca ore di pura evasione.
Another Life (Netflix, 25 luglio)
Gli appassionati di fantascienza potranno gustarsi questa nuova epopea spaziale con protagonista Katee Sackhoff, giovane astronauta determinata a trovare forme di intelligenza aliena. Niko, questo il nome della ragazza, guiderà una spedizione spaziale con altri ricercatori, e porterà tutto il gruppo a correre un grave pericolo che pregiudicherà il loro ritorno sulla terra. Per gli amanti del genere e per chi ama le storie ad alto tasso di tensione.
The boys (Amazon Prime Video, 26 luglio)
Basato sul fumetto cult realizzato da Garth Ennis e Darick Robertson, racconta la storia di un gruppo di vigilanti – chiamati The Boys – che hanno l’obiettivo di sconfiggere i supereroi corrotti smascherando la società multimilionaria che fa loro capo. Il tutto all’insegna dell’azione e del linguaggio sboccato. De gustibus.
Per finire tre segnalazioni veloci di serie tv che tornano con nuove stagioni, attesissime e rigorosamente tutte su Netflix. Il 3 luglio arriva la terza stagione di Stranger Things, prodotto di genere che ha appassionato i cultori del periodo e appassionato i più giovani. Atmosfera garantita.
Il 19 invece torna La casa di carta, anch’essa alla sua terza stagione. La serie non in lingua inglese più vista della storia su Netflix, riparte esattamente alla fine della grande rapina alla Zecca spagnola. Per appassionati.
La quota carcerario ci impone infine di segnalare l’ultima attesa stagione – siamo alla numero sette, disponibile dal 26 luglio – di Orange is the new black, una delle serie apripista del catalogo Netflix che giunge al suo epilogo. Nostalgia garantita.
Politicamente corretto e panettone