Pillole di serie tv da guardare a settembre
Da City on a Hill a The politician, la stagione ricomincia con nomi di richiamo e un rinnovato interesse per i temi legati all’attualità e ispirati a fatti reali
Settembre è tempo di riprese e anche le serie tv non sono da meno. Ricomincia la stagione con molti contenuti di genere e un rinnovato interesse per i temi legati all’attualità ed ispirati a fatti reali. Sovrabbondanza di grandi interpreti e nomi di richiamo che hanno (anche) il compito di rendere più facile l’accesso degli spettatori a storie spesso legate a tematiche controverse e non immediatamente facili da approcciare.
City on a Hill (Sky Atlantic, 3 settembre)
Nuova serie Showtime prodotta da Ben Affleck e Matt Damon che segue le vicende di Jackie Rohr (Kevin Bacon), agente dell’FBI in una Boston dei primi anni Novanta macchiata da criminalità e ad alto tasso di corruzione. Indagando gli anni del cosiddetto Boston Miracle – fenomeno nato da un professore di criminologia che ha portato ad abbattere di oltre la metà gli omicidi giovanili in città – la serie racconta il lavoro congiunto tra Rohr e il procuratore distrettuale afroamericano Decourcy Ward (Aldis Hodge) per riuscire ad incastrare una famiglia di ladri d’auto. Questo piccolo crimine sarà la miccia che farà esplodere un sistema criminale ampio ed articolato e sarà l’occasione per indagare i gangli del sistema criminale e giudiziario della Boston di quegli anni. Dramma classico che unisce l’azione al tratteggio di personaggi complessi e sfaccettati, sullo sfondo di una Boston livida e ancora abbastanza inedita. Per chi ama le narrazioni forti che affondano le proprie radici in circostanze e fatti reali.
The hot zone (National Geographic, 4 settembre)
Tratta dall’omonimo romanzo di Richard Preston, questa miniserie in sei episodi realizzata da National Geographic racconta gli anni (fra il 1980 e il 1990) della scoperta del virus Ebola e la conseguente paura per un possibile contagio planetario. Nel cast Julianna Margulies, ben nota al pubblico delle serie tv per il suo ruolo da protagonista in The Good Wife, che qui veste i panni della dottoressa Nancy Jaax. La narrazione, che si ispira a fatti reali, cerca di trovare un equilibrio tra gli aspetti più angosciosi del dramma e il racconto delle emozioni dei protagonisti, in un crescendo sempre più tensivo e dal timing serrato. Per chi ama i thriller-drama pieni di suspense ma ancorati al racconto, spesso esasperato ed esasperante, del reale.
The spy (Netflix, 6 settembre)
Miniserie in sei episodi con protagonista Sasha Baron Cohen nei panni di Eli Cohen, agente segreto realmente esistito del Mossad israeliano. Eli, in missione in Siria, veste i panni di un uomo dell’alta società con frequentazioni facoltose e importanti, che a fatica porta avanti la propria missione in una realtà in cui il sospetto e la tensione la fanno da padrone. Realizzata dai produttori di Homeland, la serie promette una grande interpretazione di Cohen, non così esperto nei ruoli drammatici, e un racconto dal respiro internazionale ed affascinante. Per chi ama il genere delle spy stories e le ambientazioni medio orientali.
Unbelievable (Netflix, 8 settembre, miniserie)
Miniserie in otto episodi tratta da un articolo vincitore del Pulitzer che segue le vicende di Marie, un’adolescente accusata di essersi inventata uno stupro subito da uno sconosciuto che si era introdotto nel suo appartamento. Sul caso indagano due detective donne (una delle quali la sempre brava Toni Colette) che, attraverso una serie di tortuose piste, scoprono indizi sulla presenza di un predatore seriale che potrebbe essere il responsabile della violenza. Per chi ama le narrazioni al femminile e il racconto drammatico di temi caldi per il presente.
Marianne (Netflix, 13 settembre)
Nuova produzione originale francese che racconta le vicende di una scrittrice che vede personificati i suoi racconti ispirati agli incubi di quando era bambina. Torna quindi nel suo paese d’origine e dovrà combattere con i suoi demoni del passato, in particolare con una strega malvagia. Gli amanti del genere horror e sovrannaturale troveranno soddisfazione in una narrazione che, pur non brillando per originalità di concept, pare essere all’altezza delle aspettative degli spettatori più esperti. Per chi ama il paranormale ed è affezionato al genere.
Criminal (Netflix, 20 settembre)
Attesissima ed ambiziosa serie realizzata dall’unione delle forze produttive di quattro paesi del vecchio continente – Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna – sotto il comune cappello di Netflix. Dodici casi criminali, interpretati da attori provenienti dai vari paesi europei, sono raccontati dal solo punto di vista della sala per interrogatori. Muovendosi dalle suggestioni di un prodotto come Mindhunter (da poco disponibile nella sua seconda stagione sempre su Netflix), Criminal promette grandi prove d’attore e scrittura virtuosistica, come previsto dai racconti con unità di scena. Aspettative altissime, nel cast un nome di garanzia come quello di David Tennant. Per chi ama le serie basate sulla parola e sull’introspezione.
Otto giorni alla fine (Sky Atlantic, 23 settembre, miniserie)
Nuova produzione originale Sky Studios targata Germania che racconta la storia di una famiglia tedesca negli otto giorni che separano l’Europa dalla collisione con un asteroide e dalla sua conseguente distruzione. Il panico si diffonde tra la popolazione che cerca di mettersi in salvo fuggendo dalla propria nazione. Il tutto declinato in un dramma a tinte forti e dai toni apocalittici che cerca di distinguersi per qualità della messa in scena. Per chi ama i racconti di genere catastrofico e dal timing serrato.
Euphoria (Sky Atlantic, 26 settembre)
Adattamento targato Hbo di un dramma israeliano che racconta la vicenda di Rue, giovanissima tossicodipendente che cerca di riabilitarsi, in un mondo adolescenziale già fortemente corrotto da droga, violenza e depressione. Il tutto condito da una narrazione molto esplicita ed in certi casi estrema, che ha portato già grande clamore attorno a questa serie ed un forte dibattito negli Stati Uniti (pur andando in onda su un canale cable come Hbo, da sempre abituato anche a prodotti crudi e divisivi). Nel cast Zendaya che, abbandonati i panni rassicuranti dei personaggi di Disney Channel e passando per pellicole come The Greatest Showman, torna al piccolo schermo con un ruolo sfaccettato e sfidante. Per chi ama il racconto chiaroscurale e claustrofobico.
The politician (Netflix, 27 settembre)
Cast importante, con nomi del calibro di Gwyneth Paltrow e Jessica Lange, per l’ultimo lavoro di Ryan Murphy (creatore di Glee) che questa volta si sofferma sul racconto di un ragazzino liceale determinato a diventare Presidente degli Stati Uniti. Prima di raggiungere l’alta carica però dovrà accontentarsi di concorrere per il posto di rappresentate d’istituto, obiettivo che perseguirà con ogni mezzo a disposizione. Umorismo dissacrante e racconto delle dinamiche adolescenziali si intrecciano con una riflessione sul potere e su fin dove si possa essere spinti dall’ambizione personale e dalla voglia di prevalere. Per chi ama la commistione di registri confezionata in stile glamour.