La Rai pensa di trasmettere un po' meno virus e un po' più il Papa
Salini mette la tonaca ai palinsesti e il piano industriale evapora
Roma. In Rai sono giornate convulse. Se da un lato la pandemia blinda la posizione di Fabrizio Salini (che un paio di mesi fa era sul punto di saltare) e rimanda sine die l’attuazione del suo piano industriale (che per alcuni non vedrà mai la luce), dall’altro c’è da rimescolare i palinsesti per far fronte all’emergenza e gestire l’esplosione della platea televisiva. Ogni giorno, infatti, quasi quattro milioni di persone in più, costrette a casa, si mettono davanti al teleschermo, un aumento del 38 per cento. Grasso che cola per tutte le reti, in primis per mamma Rai (+ 37,5) e Mediaset (+ 30,4).
La Rai, però, è anche servizio pubblico pagata con i denari dei contribuenti, quindi la responsabilità sulle sue spalle in questi giorni è più pesante. Come fare buona e utile televisione in questa emergenza generale? Lunedì Salini ha fatto il punto con i direttori di rete e di testata proprio su questo. “Va bene dare spazio al virus, ma dobbiamo concentrarlo nei programmi d’informazione, anche in prima serata. Per il resto, parliamo d’altro, perché altrimenti rischiamo di aumentare a dismisura il senso di ansia negli italiani e creare un corto circuito informativo”, è stato all’incirca il ragionamento del capo azienda davanti ai suoi dirigenti. Insomma: non si può parlare del Covid h24. Da qui l’invito, specie ai programmi della mattina e del pomeriggio, da “Unomattina” a “La vita in diretta”, a occuparsi di altri temi, più leggeri.
Poi, guardando i numeri, largo alla grande fiction, nuova e in replica (Montalbano docet), e all’intrattenimento di qualità, da quello culturale, stile Alberto Angela, a quello leggero, come Fiorello. E pure alla religione. La curva in ascesa degli ascolti della Messa domenicale, dell’Angelus, ma pure del programma A sua immagine, per non parlare del boom della benedizione Urbi et Orbi del Papa (8,6 milioni di persone su Raiuno), stanno spingendo il vertice di Viale Mazzini a pensare a nuovi spazi religiosi. E già ci si sfrega le mani in attesa del Venerdì Santo, della Via Crucis e della Messa di Pasqua.
Sull’informazione, poi, si studiano novità. Per esempio, si sta pensando a una striscia quotidiana da affidare a Lucia Annunziata, alle 20.30 o alle 21 su Raitre, andando a dar non poco fastidio al Tg2 o al Post di Gennaro Sangiuliano. Anche su Raidue, con tempi più lunghi, si ragiona a un nuovo format informativo da testare in primavera-estate. Per la conduzione si fanno i nomi di Gerardo Greco e della giornalista del Tg2 Manuela Moreno. Un bel colpo, invece, l’ha messo a segno Antonio Di Bella. L’altro ieri il direttore dei Rainews, in quota Pd, prima è stato messo a capo della task force anti fake news tanto voluta da Salini, poi è stato nominato “coordinatore del flusso informativo ai telegiornali e ai programmi”. Tradotto significa che Di Bella si è conquistato la direzione coordinamento news occupata da Carlo Verdelli ai tempi di Campo Dall’Orto. Poltrona strategicamente molto importante che al momento gli viene affidata per coordinare l’offerta informativa sul Covid-19, ma in molti scommettono che verrà mantenuta anche dopo. E ciò accade proprio mentre Rainews si è parecchio allargata nei palinsesti, con alcune edizioni minori del Tg1 e del Tg2 tagliate in favore delle finestre informative del rete all-news. Casella nuova di zecca, invece, è l’istituzione di “un tavolo tecnico per la promozione e l’armonizzazione delle attività aziendali in campo sociale” in questa fase di emergenza. Il tavolo, affidato all’ex capo della comunicazione Giovanni Parapini, avrà il compito di proporre nuovi contenuti per le reti e campagne di sensibilizzazione sulla pandemia. Insomma, accantonato il piano industriale, Salini si sta concentrando sul prodotto. E pare che sia stato assai soddisfatto di “Musica che unisce”, il concerto in modalità smart working degli artisti italiani andato in onda martedì sera. Nel frattempo un colpo lo mette a segno pure il solito Lucio Presta, che forse riuscirà a piazzare al posto di “Italia racconta” di Eleonora Daniele, conduttrice della sua scuderia in procinto di andare in maternità, il programma “Italia Sì”, condotto da un altro suo cavallo, Marco Liorni.
Politicamente corretto e panettone