Caro governo, la Rai muore perché è immobile. E' ora di cambiare
Con lo stallo del piano industriale chi è stato nominato direttore rischia di stare un anno senza lavorare a spese dei contribuenti. Chi risponderà del danno erariale?
Al direttore - La Rai è diventata un’anomalia di stato: la tv pubblica appannaggio del potente o ex potente di turno che continua a dare messaggi fuorvianti agli italiani. Simul stabunt, simul cadent, questo il patto del cupio dissolvi che avvolge la Rai. Una responsabilità enorme gestita con la coscienza e l’etica di chi si asservisce alla lottizzazione senza se e senza ma. Questo è il film andato in onda con la ormai nota conferenza stampa in cui Conte, oltre ad informare i cittadini, ha attaccato le forze opposizione. La reazione è stata ancora peggiore del danno: Foa che prende ordini da Salvini e Meloni e i leader dell’opposizione che contro occupano uno spazio pubblico spropositato in uno scontro che è ancora una volta tutto interno a un governo, quello gialloverde, che non c’è più da quasi un anno. Nel valzer dell’iprocrisia della Rai, dove c’è un cda messo in quarantena dal presidente “postino” leghista Foa e da un ad “non vedo non sento” Salini, va in scena il finto processo alla Rai dove tutti alla fine saranno assolti perché l’importante è tenere la tv pubblica sotto scacco, mica farla funzionare bene. L’importante è prendere gli ordini degli amici, di quelli che ti hanno fatto fare carriera, ed eseguirli. Un lavoro facile e veloce, a danno della collettività, ma chissenefrega. Chissenefrega se gli spazi informativi sono monopolizzati a scapito della corretta informazione, se arriva la telefonata del tuo leader che si chiami Di Maio o Salvini, si obbedisce e punto. E intanto la Rai muore. Muore perché non sta svolgendo la funzione didattica ed educativa che ci saremmo aspettati ora che le scuole sono chiuse. Mentre in altri paesi in accordo con i ministeri dell’istruzione hanno avviato veri e propri programmi con lo strumento di comunicazione più democratico che esista, tutti hanno in casa una tv, alla mia domanda in Vigilanza hanno risposto che hanno appena cominciato un’interlocuzione. Disarmante.
La Rai muore perché Tg1 e Tg3 sono due telegiornali imbarazzanti per qualità dell’informazione e mancato pluralismo. I servizi mandati in onda sugli stereotipi dei meridionali che odiano le forze dell’ordine e non si impressionano se sentono parlare di gambizzazione, mandati in onda dal servizio pubblico sono intollerabili.
E’ stata messa su una governance gialloverde con il Conte 1 che ha di fatto occupato tutti i canali di informazione e che continua ad imperversare in Rai. M5S e Lega sono onnipresenti, tutti gli altri si devono accontentare degli scarti. La Rai muore perché ha sacrificato il giornalismo e il lavoro onesto di bravi professionisti al parassita del potere politico, che con la politica non ha nulla a che vedere. Lo abbiamo visto con l’ incredibile scendilettismo dimostrato sulla replica garantita a Salvini ed alla Meloni nel dopo Conte.
Salini e Foa sono normalmente impermeabili a qualsiasi tipo di sollecitazione di riequilibri chiesti dalle forze politiche, la nostra in primis, ma in quel caso la reazione è stata immediata e spropositata. Abbiamo chiesto chiarimenti in Vigilanza ma ci hanno risposto come aridi notai, mancando di rispetto alla commissione parlamentare che ha il dovere e l’onere di vigilare sul servizio pubblico.
Io credo che la tv pubblica mai abbia raggiunto livelli così bassi e gli ascolti purtroppo lo dimostrano. Perché, cosa più grave di tutte: la Rai muore perché è immobile. Con lo stallo del piano industriale chi è stato nominato direttore rischia di stare un anno senza lavorare a spese dei contribuenti. Chi risponderà del danno erariale? Per non dire dello congelamento sulle nomine: tutti i mezzi di informazione hanno raccontato di nuove e autorevoli nomine pronte ad essere discusse in Cda, bloccate da telefonate notturne di ex leader di partito. Salini non le ha mai smentite. Dobbiamo chiedere direttamente a Matteo Salvini e Luigi Di Maio chi e quando sarà nominato?
Davide Faraone
capogruppo al Senato di Italia viva