Roma. Già c’era stato il caso Leali (il vecchio cantante bresciano era stato espulso per aver detto la parola con la N); adesso tocca alla contessa De Blanck, redarguita, seppur non cacciata, per aver detto la parola con la F. Il Grande Fratello, nella sua versione Vip, pare diventato una reincarnazione della tv che insegnava l’italiano agli italiani, e Signorini un maestro Manzi che riusciva, prima delle lezioni su Zoom, a far prendere la licenza elementare a distanza. Il suo “Non è mai troppo tardi” andò in onda negli anni Sessanta per quasi un decennio, e si pensa che quasi un milione e mezzo di persone abbiano fruito di quelle lezioni televisive. Manzi utilizzava un grosso blocco di carta montato su cavalletto sul quale scriveva semplici parole, accompagnate da un disegnino di riferimento. C’era anche una lavagna luminosa, per quei tempi assai suggestiva. Ma tornando all’oggi, due sere fa, verso la mezzanotte, tra pianti e risse e nomination, Signorini ha trovato il tempo di redarguire i componenti della casa. “Queste cose non le voglio sentire più”, ha detto. Nello specifico la De Blanck aveva detto la parola con la F, e questa parola non era piaciuta né a lui né ad altri componenti della casa, in primis Tommaso Zorzi, influencer milanese in quota porta Venezia. Signorini da studio ha dunque fatto una ramanzina agli ospiti, e agli italiani collegati, spiegando alla De Blanck perché la parola con la F non si può proprio più usare per indicare un omosessuale (lavagnetta luminosa). Come molti della sua generazione, la De Blanck è caduta dalle nuvole: lei ha molti amici F, ha detto, lei poi è persino una icona dei F. “Lo dicevamo sempre da ragazzi!”, ha esalato la contessa, piena di nostalgia e in buonissima fede, e per questa buona fede non è stata espulsa dal maestro Signorini (che effettivamente nasce professore di liceo). E’ stato difficile spiegarle – maestro e concorrenti hanno usato molto tatto – che certe cose che andavano bene tanti anni fa non vanno più bene adesso (come il saluto romano o il grammofono o lo strutto, per dire).
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