L’adolescenza è una storia d’amore, molte volte è una guerra d’amore: è una lotta per l’amore. L’amore degli altri, l’odio di sé, la scoperta sempre sconvolgente di piacere a qualcuno. Ma proprio io, con questo corpo, con questa faccia, con questa maglietta, con questi genitori? Io che non so nemmeno chi sono? “C’è una cazzo di rivoluzione dentro di te”, dice il quattordicenne Fraser a Caitlin nella nuova serie di Luca Guadagnino, “We Are Who We Are” (scritta con Paolo Giordano e Francesca Manieri), otto puntate in onda su Sky da domani. C’è questa rivoluzione, che da fuori è come la febbre, e ce l’hanno proprio tutti (e in realtà ce l’hanno anche gli adulti, non passa mai). Esplode il desiderio, esplode il caos e ti gira la testa e non sei mai stato tanto vitale e tanto spaventato: perché questo è solo l’inizio. Raccontare l’inizio, la potenza inconsapevole dei corpi, la confusione, l’attrazione verso l’unicità, le interferenze continue degli altri e il terrore di non essere amati in questo caos: che bellezza, che paura. Caitlin è la ragazza più popolare della base militare americana in Italia, vive qui da anni e la cercano tutti. Si guarda le tette e non sa se le piace che stiano crescendo. “Auguri per il ciclo, troietta”, le dice la sua migliore amica.
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