Parliamo di come non sappiamo parlare di Chiara Ferragni. La prima intervista della serie di Letterman su Netflix si apre con Kim Kardashian, 191 milioni di follower su Instagram, famosa per essere famosa, sposata a Kanye West, rapper, che qualche mese fa s’era messo in testa di candidarsi alla Casa Bianca, dopo settimane di sbrachi e insulti e fesserie e dichiarazioni d’amore per Trump e Dio, finché lei non era intervenuta per dire a tutti: mio marito è bipolare, state buoni, ora vi spiego l’inferno che vivo. Lei si siede e Letterman le chiede come sta, lei dice bene, lui le chiede se quella lunga treccia che porta sia opera sua, lei risponde che qualcuno gliel’ha regalata in cambio di un post su Instagram, lui le chiede quanto ci abbia guadagnato, lei risponde che non parla di soldi, lui le dice che anni fa ha deriso il suo show in pubblico perché era impreparato (“Keeping with the Kardashian”, il reality show sulla famiglia Kardashian che a settembre KK ha chiuso per sempre – in Italia qualcuno l’ha letto come un inequivocabile segnale di tramonto di lei, degli influencer, di una generazione intera). Il resto è uno spasso, una conversazione tra persone che fanno spettacolo semplicemente parlando.
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