Da una parte la Rai e i conduttori che spingono per una kermesse il più normale possibile, pur nel rispetto delle norme anti contagio. Dall’altra il governo e il Cts, cui spetterà l’ultima parola su tutto, che invece sono per la linea dura. Così l'evento clou della stagione rischia di essere cancellato. E di fare perdere all'azienda una bella fetta di introiti pubblicitari
“Sanremo col pubblico non si può fare, nemmeno con una platea di figuranti”. Nel giorno in cui il cda di Viale Mazzini affronta il capitolo Festival, la bomba sulla kermesse la sgancia il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, con un tweet di prima mattina. “L’Ariston è un teatro come tutti gli altri e quindi il pubblico, sia esso pagante o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e i cinema. Speriamo il prima possibile”, ha scritto il ministro. Che è sulla stessa linea del suo collega di governo, Roberto Speranza. Il quale ha inviato una lettera al Cts per ribadire che le norme vigenti, valide fino al 5 marzo, consentono “lo svolgimento degli spettacoli in assenza di pubblico”.
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