Il commiato del commissario Montalbano
Questa sera andrà in onda l'ultimo episodio dei film tv dedicati al personaggio creato da Andrea Camilleri e interpretato da Luca Zingaretti. Riccadino permettendo
Tutto iniziò il 6 maggio 1999. Fu allora che il commissario Montalbano uscì dai romanzi e dai racconti di Andrea Camilleri per farsi corpo e volto, quello di Luca Zingaretti. Sono passati (quasi) 22 anni e 36 episodi da allora e oggi su Rai 1 Salvo Montalbano si accommiaterà dai suoi spettatori. O almeno così dovrebbe essere, ripensamenti a parte. In questi anni Montalbano è diventato appuntamento per milioni di italiani, "un rito e un lavacro collettivo", scriveva Maurizio Crippa, sottolineando come il commissario sia diventato "il testimonial più credibile, più onesto ma senza tà-tà, più sexy ma senza #ZingarettiNudo, meno divisivo, più introspettivo, che abbiamo".
Spiegare il successo di Montalbano non è semplice. È qualcosa che è accaduto in modo naturale e forse insperato, ma si lega alla capacità di Camilleri di essersi inventato un mondo simile a quello siciliano ma che non è quello siciliano, scriveva Pietrangelo Buttafuoco.
Una sorta di isola che non c'è che raccoglie in sé tutta l'Italia. Camilleri è riuscito in questo modo a colpire "il cuore dei lettori come nessuno prima di lui. L’unico paragone potrebbe essere con Giovanni Guareschi", sottolineava Mariarosa Mancuso. È riuscito a farlo facendo duettare letteratura e televisione, libri e film, creando un qualcosa che non c'era. Andrea Camilleri e Alberto Sironi se ne sono andati, il Commissario Montalbano è sopravvissuto loro grazie alla volontà di Zingaretti di portare a termine ciò che i due avevano iniziato.
Saluterà tutti stasera, Riccardino permettendo
Politicamente corretto e panettone