Ricette seriali

"And just like that": le ragazze di Sex & the City sono diventate adulte

Carrie si è data ai podcast, Miranda è alle prese con il figlio adolescente, Charlotte ha adottato una bambina, Samantha si è trasferita in Regno Unito. Arriva sugli schermi, prodotta da Hbo, il sequel revival della serie di culto

Gaia Montanaro

Le ragazze di Sex and the City (con qualche defezione) sono tornate. Su Sky Serie e Now Tv si possono trovare i primi due episodi – per il momento solo in lingua originale con sottotitoli – di And just like that, il sequel revival dell’acclamata serie Hbo che ha dettato il passo per anni nell’immaginario seriale di molte spettatrici (e qualche spettatore). Le quattro iconiche amiche newyorkesi sono diventate tre (Samantha si è trasferita a Londra per lavoro), sono ormai adulte e devono affrontare piccoli e grandi drammi in linea con la loro età – e soprattutto con una società notevolmente cambiata rispetto al passato. Tutte rigorosamente ben vestite, inforcano occhiali per leggere e ordinano pietanze in ristoranti alla moda che tradiscono regimi culinari diversi.

 

New York (the City) pare essere rimasta tale, ma il sesso (Sex) è molto cambiato, a partire dalle varie declinazioni e nomenclature che ha assunto.

 

Carrie (Sarah Jessica Parker) vive in una casa da sogno con il marito Mr Big, ha la cabina armadio che desiderava da bambina (“Ciao, adorate!” dice alla pila di scarpe che la attendono) e, abbandonata la sua rubrica cartacea, ora si dedica ad un podcast insieme a Che Diaz, una delle new entry della serie e rappresentate del mondo queer.

Miranda (Cynthia Nixon) è sempre sposata con Steve, ha una serie di beghe con il figlio in piena tempesta ormonale e frequenta un master tenuto da una professoressa afroamericana della Columbia.

Charlotte (Kristin Davis) vive sempre nell’Upper East con il marito ebreo Harry, hanno due figlie al seguito (di cui una adottata, di origini asiatiche e prodigiosa pianista) e un mucchio di consueti fiori recisi ad abbellire un appartamento impeccabile.

 

A fare da contorno gli amici di sempre e il mondo glam e benestante della città. Sfide vecchie e nuove, con intatto il tono di una volta. La serie, sempre prodotta da Hbo (e andata in America su Hbo Max) è realizzata dallo showrunner Michael Patrick King che garantisce continuità di visione e di linguaggio al racconto. Tutto sembra procedere con gli stilemi di sempre, “E poi all’improvviso” …

 

Come inizia And just like that?

Charlotte, Carrie e Miranda, in attesa di sedersi al tavolo prenotato in un ristornate alla moda, incontrano una vecchia conoscente. Scambiano due parole di circostanza – informando lo spettatore che Samantha si è trasferita a Londra – poi finalmente arriva il loro turno per entrare. Carrie ordina patatine fritte mentre si igienizza le mani, Charlotte “invita” Miranda a considerare l’ipotesi di tingersi i capelli (troppo grigi così al naturale) e l’ex rossa parla delle disavventure avute quella mattina con il figlio (era scalza e ha pestato un suo preservativo). Un paio di battute ben assestate a tema podcast e la promessa di rivedersi al saggio di pianoforte della figlia di Charlotte. Back to the standard, insomma. 

 

Come sono cambiati gli appartamenti delle protagoniste di And just like that?

Dal punto di vista del set design, ci sono state notevoli evoluzioni stilistiche nelle case di Carrie, Miranda e Charlotte. L’appartamento di Carrie era sicuramente il più iconico della serie, con la scrivania posta davanti alla finestra e il computer da cui scriveva la sua rubrica. Era una casa piccola ma molto calda, una specie di tana in qualche modo lo specchio della sua personalità. Oggi il vero appartamento utilizzato come set si può affittare su Airbnb mentre Carrie vive insieme a Big in una casa lussuosa, dall’estetica abbastanza maschile – soprattutto nelle scelte cromatiche e di tessuti – anche che conserva dettagli più estrosi tipici della sua personalità (vedi ad esempio le carte da parati). Charlotte – ossessivo compulsiva dell’ordine e amante del total white – ha abdicato a questo rigore estetico e, complice anche la presenza delle due figlie, vive in un appartamento un po’ più colorato (il giusto, senza esagerare) e da toni più caldi. La casa di Miranda è quella più incasinata delle tre. Nell’appartamento di Brooklyn predominano i toni del grigio e del legno chiaro, con qualche licenza poetica nella stanza del figlio adolescente, vero cluster di stili e accozzaglia di influenze come è giusto che sia per un ragazzo di quell’età (chiaramente con priorità diverse). 

 

Qual è il tono della serie in due battute? 

“Devo andare a registrare un podcast. Ormai sono quasi un obbligo di legge”.

  
“Ricordi quando ti ho conosciuta? Nel forno tenevi i maglioni”.

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