La settimana da one man show di Alessandro Orsini
Diminuiscono i talk show e l'interesse per la guerra in Ucraina, ma il professore è sempre in televisione a dire che è colpa dell'occidente e della Nato
Dal 19 al 23 giugno, nonostante il numero ridotto di talk show e il fatto che la guerra in Ucraina sembra stia lentamente passando in secondo piano in molti dei palinsesti di approfondimento serale, si sono nuovamente registrate le consuete “narrative inedite” riguardanti l’andamento del conflitto, la politica estera del governo Draghi e le immancabili polemiche sulle cosiddette “liste di proscrizione”.
Nel corso dell’ultima settimana a tener banco è stato quasi esclusivamente il professore di sociologia generale e del terrorismo della Luiss, Alessandro Orsini, in una sorta di one man show tra Non è l’Arena su La 7 e Cartabianca su Rai 3.
La domenica sera, ospite della trasmissione di Massimo Giletti, il professore Orsini è tornato nuovamente a ribadire come in Italia ci sia una “sottomissione agli Stati Uniti. Da noi esistono italiani che sono cani da guardia della Nato mentre negli Stati Uniti, che è una civiltà superiore, non ci sono i cani da guardia dell’Unione europea”. Tra l’altro, per lo studioso nel nostro paese "c'è un grandissimo scostamento tra quello che sentiamo nei media dominanti e quello che è il pensiero diffuso nel paese. Gli italiani non sono stupidi e hanno capito che la causa di questo disastro è lo sconfinamento della Nato ai confini della Russia”.
Tutto ciò secondo Orsini accade per via del fatto che “in Italia non esiste libertà di informazione in politica internazionale poiché la maggior parte degli esperti è collegata in vari modi ai centri di potere. Non ci sono esperti liberi”. Chiamato poi in causa sulla visita di Draghi, Macron e Scholz a Kyiv, il professore ha illustrato la seguente tesi: “Draghi e Zelensky si sono messi d'accordo per prendere in giro gli italiani. Questo perché Zelensky, anche se incontra il fioraio, chiede armi pesanti. Le chiede a chiunque ma non le ha chieste a Draghi durante la sua visita. Si sono dunque accordati per imbrogliare gli italiani in vista del 21 giugno. In Italia non c'è un governo, oltre a Draghi ci sono solo figure scialbe senza personalità”. Il riferimento era alle comunicazioni in parlamento del presidente Draghi in vista del Consiglio europeo. L’analisi di Orsini è poi proseguita in questo modo: ”Draghi non ha una posizione sull'Ucraina, deve solo esautorare il Parlamento per poi genuflettersi a Biden e fregare gli italiani”.
Il tema delle “liste di proscrizione” è stato invece affrontato da Orsini il martedì sera a Cartabianca. “Non mi aspettavo che il mio paese fosse così intollerante e conformista – ha spiegato – Mi ha impressionato vedere persone traumatizzate di fronte a una narrazione alternativa, mi hanno impressionato le liste di proscrizione. In Italia sono state usate molte tecniche, che io ho studiato, utilizzate dalle dittature contro gli intellettuali critici”. Nel corso della puntata, a poche ore dal discorso di Draghi al Senato, questo è stato il commento del professore della Luiss: “Oggi l'Italia ha fatto un passo avanti verso l'internazionalizzazione della guerra in Ucraina, la sirianizzzione del conflitto, non sta facendo niente per la pace, sta lavorando solo in favore della guerra. Mandiamo spaventose armi di morte. Il governo italiano sta attuando politiche inumane in Ucraina”.
Secondo Orsini a nulla sarebbero poi servite, se non alla propaganda, le telefonate fatte da Draghi e dagli altri leader europei al presidente russo Putin: "Draghi per prendere in giro gli italiani e ottenere articoli favorevoli da giornali compiacenti ha fatto una telefonatina a Putin”. In questo modo per lo studioso non si affronta il nodo principale di questo conflitto, ossia “l'allargamento della Nato ad est, che è stata la causa principale della guerra in Ucraina. Questo allargamento – chiede Orsini – serve forse ai disoccupati italiani, serve alla crescita morale dei nostri paesi? No, la Nato cresce solo per pura sete e brama di potere. Ingannano le persone”. Di conseguenza, “se non arresteremo l'espansione della Nato avremo altre guerre. Non dobbiamo far entrare Svezia e Finlandia. La Nato che ha bisogno di espandersi inventa una storiella inesistente, cioè che la Russia vuole invadere la Finlandia”. Tutto ciò accade perché “l’occidente è una spaventosa forza espansiva che si muove a detrimento di altri paesi come la Russia". E sempre rimanendo sul tema dell’ingresso della Finlandia della Nato, l’intero processo secondo il parere di Orsini sta avvenendo oggi perché “la Russia non è in grado di fronteggiare la situazione avendo il fronte ucraino aperto. La Nato lo sa e ne approfitta. Ma quando la Russia si riprenderà farà alla Finlandia la stessa cosa fatta all’Ucraina”. Come se ciò non bastasse, il professore della Luiss arriva a lanciare un appello affinché, alle prossime elezioni politiche, “si pretenda come elettori che i partiti nei programmi elettorali mettano lo slogan 'No alla Finlandia nella Nato’”.
Infine, Orsini si è dimostrato scettico anche sul solo ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea: “L'Ucraina non ha nessuna possibilità di entrare nell’Unione europea. E' una mossa per fregare le persone e distogliere l'attenzione dal fatto che non stiamo facendo nulla per la pace”. Eppure, appena due giorni dopo queste dichiarazioni, il Consiglio Europeo ha dato formalmente il via libera alla concessione a Ucraina e Moldavia dello statuto di Paesi candidati all'ingresso nell'Ue, sulla base delle raccomandazioni della Commissione.
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