Il telegiornale compie 70 anni. Storia di un format ancora attuale
Il primo tg della tv italiana andò in onda il 10 settembre 1952, dalla sede Rai di Milano. Direttore l'appena 34enne Vittorio Veltroni. Ecco com'è diventato il prodotto che conosciamo oggi
Il telegiornale fa 70 anni. Una regata storica appena tenutasi a Venezia; i funerali del conte Carlo Sforza, che da ministro degli Esteri di Alcide De Gasperi nel 1947-51 aveva portato l’Italia in Patto Atlantico, Consiglio d’Europa e Ceca; una corrida in Portogallo; le sigarette “elettorali” che stavano venendo messe in vendita negli Stati Uniti per il duello presidenziale che di lì a due mesi avrebbe visto Eisenhower prevalere su Stevenson; la vittoria di Alberto Ascari in Formula Uno nel Gran Premio di Monza, nello stesso circuito in cui sarebbe morto tre anni dopo in un incidente durante un giro di allenamento: è la scaletta del primo tg che va in onda in Italia, alle 21 di mercoledì 10 settembre del 1952, dalla sede Rai di Milano.
Lo speaker è Riccardo Paladini. Il direttore l’appena 34enne Vittorio Veltroni, che a vent’anni ha già organizzato le radiocronache della visita di Adolf Hitler in Italia, a 30 ha raccontato l’elezione a presidente di Luigi Einaudi e la vittoria di Bartali al Tour de France, a 31 i funerali del Grande Torino, e a 33 è stato uno dei protagonisti nei collegamenti radio per l'alluvione del Polesine, ideando la Catena della Fraternità per la raccolta di aiuti. Dopo aver fatto in tempo a lanciare Mike Bongiorno, purtroppo morirà di leucemia quattro anni dopo, lasciando un figlio di appena un anno che ha avuto dalla figlia di un ambasciatore jugoslavo, che si chiama Walter e che diventerà un famoso politico e giornalista. Sindaco di Roma, segretario dei Ds e del Pd, vicepresidente del Consiglio e dei Beni Culturali, ma anche cultore di storia vintage della tv. Per sua stessa ammissione, anche in omaggio a quella figura paterna non conosciuta se non attraverso quelle vecchie voci e immagini.
La sigla, realizzata da un’orchestra di ottoni ed archi che vuole riportare alla memoria la figura medievale dell’araldo, è in realtà la rielaborazione del “Giramondo”, jingle dei “Quattro Moschettieri”: il programma radiofonico di Angelo Nizza e Riccardo Morbelli che tra 1934 e 1937 è stato il primo grande successo di massa della neonata Eiar, ed ha anche lanciato la febbre dell’album di figurine con i personaggi, tra cui il famoso e introvabile Feroce Saladino. Adesso “I Quattro Moschettieri” lo ricordano solo i cultori di storia del costume, ma con vari adattamenti e fondali quella sigla è ancora quella dei Tg italiani.
In realtà, quel Tg è ancora sperimentale, su sole tre edizioni a settimana: martedì, giovedì e sabato. La redazione vera e propria si formerà l'anno successivo e comprenderà: Furio Caccia per cronaca interna e politica; Fausto Rosati per sport e notizie dall'estero; due operatori; un montatore; cinque inviati nei capoluoghi del nord Italia. La messa in onda diventa regolare il 3 gennaio del 1954, con la prima trasmissione della tv destinata al grande pubblico. Dai 15 minuti del primo esperimento si è arrivati ai 20 minuti, che cercano di fare una media tra i modelli del giornale radio, del cinegiornale dell‘Istituto Luce e del quotidiano stampato. Direttore appunto Veltroni, fino alla morte. Solo a fine anni ’50 gli speaker diventano più di uno.
Il 4 novembre 1961, con la nascita del Secondo Programma, nasce anche il Telegiornale del Secondo Programma, che va in onda alle 21. Sul Programma Nazionale ci sono invece il Tg delle 13,30, il Tg del pomeriggio che va alle 17,30 a cavallo con la tv dei ragazzi, il Tg della sera delle 20,30 e quello della notte senza orario fisso ma in chiusura delle trasmissioni. Il 15 marzo 1976, con la riforma della RAI, ognuna delle due reti si dota di proprie distinte testate: il Tg1 e il Tg2. Il 15 dicembre 1979, con la nascita della Terza Rete, il Tg3 e i notiziari regionali, pungolati dalla crescente concorrenza di tv locali che già dal 1976 hanno iniziato a pullulare, ma a livello locale. Le reti private Mediaset, invece, potranno produrre dei notiziari in diretta solo a partire dal 1991. Nel 1999 nasce il primo canale all-news italiano, Rai News 24. Ma già siamo entrati un un’altra storia.
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