Ricetta seriale
"Daisy Jones & the Six", gli anni Settanta tra amore e musica
La storia di una rock band fittizia che, all'apice del successo, decide di sciogliersi senza dichiararne i motivi e cade nell'oblio. Su Amazon Prime Video un racconto leggero e godibile con una chiara vocazione all'intrattenimento
È partita un po’ in sordina ma sta guadagnando il suo spazio Daisy Jones & the Six, serie in otto episodi di genere mockumentary disponibile su Amazon Prime Video che racconta la storia di una rock band fittizia degli anni Settanta che, all’apice del successo, decise di sciogliersi senza dichiararne i motivi e cadendo nell’oblio. Tratta dall’omonimo best seller di Taylor Jenkins Reid, la storia ruota attorno a due poli fondamentali: da un lato la band (the Six) guidata da Billy, il carismatico frontman che, come succede a ogni altro gruppo musicale amatoriale, parte dalla provincia con tante speranze e l’ambizione di sfondare (e come spesso accade la band è formata da membri più o meno motivati nella loro traiettoria musicale). Dall’altra c’è Daisy Jones, ragazza di buona famiglia e dallo spiccato talento per la scrittura musicale e il canto che, desiderosa di allontanarsi da una vita piccolo borghese già prestabilita, tenta di investire sul proprio talento (non molto sostenuta dalla famiglia).
I destini tra i The Six e Daisy si incontreranno nel terzo episodio, creando un sodalizio artistico non sempre facile da gestire, tra rivalità, gelosie e tensioni amorose. La narrazione ha anche degli inserti di interviste ai protagonisti che, anni dopo, vengono coinvolti dalla tv per far luce sui veri motivi del loro scioglimento. E poi c’è la musica - tanta, folk rock e composta ad hoc per la serie – che contribuisce in modo deciso a rendere cangiante l’atmosfera degli anni Settanta, insieme a grandi classici del periodo come i Rolling Stone. Questi gli ingredienti fondamentali di un racconto leggero e godibile con una chiara vocazione all’intrattenimento. La confezione è curata e l’intuizione narrativa interessante anche se, nell’economia generale, Daisy Jones & the Six non sembra essere una serie che avrà la forza di essere ricordata a lungo. Protagonisti principali sono Sam Claflin (Billy) e Riley Keough (Daisy) – decisamente più convincente lei di lui – e come comprimari spicca in particolare Camila Morrone che interpreta la fidanzata fotografa di Billy. La serie è prodotta dalla Hello Sunshine Production (la casa di produzione di Reese Witherspoon) e creata da Scott Neustadter e Michael H Weber.
Qual è la struttura della serie?
Il racconto è suddiviso in otto episodi da cinquanta minuti, ciascuno dei quali è intitolato con il nome della traccia di una canzone. La struttura dei singoli episodi oscilla tra il racconto cronologicamente lineare del passato (con qualche flashback) e quello del presente dove ci sono le interviste ai vari membri della band. Questo andamento frastagliato da un lato contribuisce a dare ritmo alla serie anche se, nella sua globalità, la parte relativa al racconto delle vicende storiche della band risulta essere meglio funzionante rispetto alle interviste (buona intuizione, discreta messa a terra dell’idea).
Qual è la musica di Daisy Jones & the Six?
Come ogni serie musicale che si rispetti, anche Daisy Jones & the Six ha un punto di merito nella scelta della colonna sonora. Questa è formata soprattutto da brani composti ad hoc, ventiquattro canzoni originali che si possono trovare in parte in un finto album su Spotify che si chiama come il primo disco della band. Si alternano poi altri brani, classici degli anni Settanta tra cui i Rolling Stone e Carole King.
Qual è il tono della serie in tre battute?
“Non basta volere qualcosa perché accada”.
“Cosa ci fai tra la folla e non su un palco, dove dovresti stare?”.
“Non sono una musa, ok? Io sono qualcuno”.
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