Ricetta Seriale
Attrazione fatale torna in forma serie tv, un remake firmato Paramount+
Il nuovo allestimento in otto episodi del capolavoro del 1987 con protagonisti Glenn Close e Micheal Douglas è reperibile sul noto sito streaming americano. Il celebre thriller erotico approfondisce la figura psicologica dei personaggi
Le operazioni di remake dei grandi cult sono sempre ardue e ricche di insidie. Non fa eccezione “Attrazione fatale”, serie Paramount+ in otto episodi da cinquanta minuti ciascuno (i primi tre già disponibili, i restanti escono ogni lunedì) che rivista il film degli anni Ottanta campione d’incassi con protagonisti Glenn Close e Michael Douglas. Qui ad interpretare Dan, pubblico ministero a capo della sezione reati gravi, è Joshua Jackson (Dawson’s Creek e Fringe) mentre la sua amante Alex – che si occupa di assistenza alle vittime – ha il volto di Lizzy Caplan (Fleishman a pezzi e Master of Sex).
L’espediente narrativo – ben congeniato – per dare corposità ad una trama che in origine si estingueva in due ore (e che qui ne deve coprire otto) è duplice: da un lato dividere la storia in due piani temporali, dall’altra approfondire in modo molto più articolato la psicologia (e quindi le stratificazioni profonde dei personaggi). Vediamo infatti Dan che viene rilasciato in libertà vigilata dopo quindici anni di detenzione (dichiarandosi colpevole) e che prova a ricostruire il legame con la sua famiglia – in particolare con la figlia Ellen – e a far riaprire il caso che lo riguarda (grazie ad un suo vecchio collega che crede nella sua innocenza) a cui vengono appaiati, in parallelo, lunghi flashback che ricostruiscono, a partire dal 2008, l’incontro con Alex e il dipanarsi della loro storia. All’epoca Dan è un uomo felicemente sposato e un amorevole padre che si imbatte in Alex per un motivo lavorativo; la donna lo seduce e, grazie al suo magnetismo e al suo carattere forte, ha con lui una notte di passione. Quello che doveva essere un episodio estemporaneo diventa invece una relazione extra coniugale che degenererà a causa dei disturbi mentali di cui soffre Alex e che porterà a un’escalation difficile da fermare. La passione torbida che si innesta tra Dan e Alex è raccontata in modo approfondito, come in ogni thriller erotico che si rispetti, ma nella serie si da maggior spazio alla messa in scena delle sfaccettature caratteriali e interiori dei protagonisti, soprattutto di Alex. La donna non ha solo un tratteggio bidimensionale (seduttrice/folle) ma si cerca di capire quale sia il percorso che l’abbia portata fino a quel punto, lasciandone emergere i chiaroscuri. Tutto questo viene raccontato con un ritmo abbastanza blando (soprattutto il pilota è quasi tutto set up di personaggi e situazioni mentre da metà del secondo episodio la storia entra un po’ più nel vivo) e con più di qualche calo tensivo. La sensazione è che, pur partendo da ottimi ingredienti, si sia tirata la storia un po’ troppo per le lunghe. Funziona invece abbastanza bene – e questo è un elemento fondamentale in questo tipo di storie – la chimica tra i protagonisti che, con qualche intermittenza, risultano credibili e ben assortiti (Joshua Jackson sempre in grande spolvero, parrucco a parte).
Qual è l’estetica di “Attrazione Fatale”?
Quello che non fa la trama fa l’estetica. Nelle storie dal plot rarefatto (o comunque non così denso di fatti) è sempre importante creare una confezione visiva interessante e che intrighi. Qui si sceglie la via di palette cromatiche distinte: toni del grigio/blu e lividi per ciò che riguarda il racconto di Dan nel presente, toni caldi e saturi, in cui predominano il giallo e la luce, per la storia d’amore passionale e disturbante tra Alex e il pubblico ministero. Nota di merito a parte: il notevolissimo loft con ampie vetrate sul centro di Los Angeles in cui abita Alex, vero gioiellino di design.
Che fine ha fatto il coniglio del film originale?
Una scena iconica della pellicola con Glenn Close e Michael Douglas, ampiamente citata come omaggio in serie e film, è quella in cui Alex, per vendicarsi del suo ex amante, si introduce in casa sua, ruba il coniglietto della figlia e lo fa bollire in pentola. Questo segnale – decisamente vistoso – della tendenza vendicativa della protagonista ha una sua declinazione, meno cruenta e diretta, anche nella serie. Insomma: il coniglio è presente, seppur in altre forme (e con una sorte più felice).
Qual è il tono di “Attrazione fatale” in tre battute?
“A volte siamo sopraffatti delle cose. E continuano ad accadere”.
“Non pensavo che stessimo facendo questo”.
“Gli impulsi irrefrenabili sono irrefrenabili”.
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