La tv dopo il Cav.
Dalla D'Urso alla Merlino, qualche dubbio sulle scelte di Mediaset. Parlano, Balassone, Grasso e Minoli
Indagine sul trash di Canale 5. Gli esperti della televisione osservano le grandi novità annunciate da Pier Silvio Berlusconi per i palinsesti della prossima stagione
Dal trash “di mercato” a quello “di mondo”. Gli esperti della televisione osservano la grande novità di Mediaset e si chiedono: ma si può davvero mandare via Barbara D’Urso da Canale 5 per metterci Myrta Merlino? “Una scelta difficile da capire”, dice Giovanni Minoli. “Una cosa strana visto che anche Merlino è trashissima non meno della D’Urso”, dice Aldo Grasso. E Stefano Balassone: “Casalinghe e pensionati su La7, pensionati e casalinghe su Canale 5.stesso pubblico”.
Insomma Myrta e Barbara non sono così diverse. Anche se, forse, una è la campionessa del trash di mercato mentre l’altra è il trash travestito da chich. E dunque, a sentire Minoli, Grasso e Balassone, questa cacciata di D’Urso da Mediaset sconfina quasi nel campo dell’irrazionale. Gli ascolti di “Pomeriggio Cinque” erano in crescita (media share: 16.1 per cento; punte record del 22), il pubblico fedelissimo, e la D’Urso… Come dire? Perfetta. Calzante a pennello per telespettatori allergici a sensi di colpa per sconcezze e pomiciate in prime time. Sicché a dadi tratti resta solo da chiedersi se non sia stata quantomeno rischiosa la scelta di Pier Silvio di depennare la commedia umana di “Carmelita”. E se il volto di Myrta non sia un voltafaccia imperdonabile al pubblico delle comari.
“Un rischio gigantesco”, dunque, secondo Minoli. Perché alla faccia di chi vede in Merlino il volto nuovo e pettinato per spazzar via le vaiasse, la cosiddetta logica editoriale non regge. Myrta è l’altra metà del cielo. “Sono due napoletanità complementari, due modi dell’esser trash” . Ché “l’una è trash radical shock, l’altra è trash radical chic”. Ecco. Uno scontro fra titanesse, insomma. E per quel pubblico lì, un tradimento. Che, scava scava, non ha molto a che fare con ponderati lavacri editoriali (e morali). Anche perché, come pure conferma Grasso, “Myrta Merlino, con la sua tenda in studio, è nell’ampia categoria del trash”. Su La7 si doveva contenere. Ma in quell’accamparsi in diretta – in solidarietà con gli studenti – c’è il bacio della morte che non suffraga fino in fondo il “cambio di rotta” à la Pier (Silvio).
Secondo Balassone, infatti, il camping in diretta sta meglio su Canale 5 che su La7: “Tutt’al più Merlino tenderà a riabilitare la casalinga di Voghera parlando di reddito e pensioni”. Saranno in ballo logiche personali, dunque? Mistero. Il dubbio accentua l’idea dell’azzardo, il dubbio è fitto. Così fitto che non ci resta che Freud. Grasso pensa infatti a un tentativo, in Pier Silvio, di “liberarsi dei fantasmi del padre”. Addirittura! Se così fosse però i barchini per “Temptation Island”, programma di De Filippi di cui adesso parlano tutti – arriverà presto un’edizione invernale – dovrebbero affondarli. Ipotesi impraticabile.
“E non perché Maria De Filippi sia di livello più alto. Non perché sia una D’Urso che ha fatto il liceo classico alle Orsoline”, conferma il critico del Corriere della Sera, “ma perché la signora coi suoi ascolti (30 per cento di share) è l’altra metà di Canale 5”. Sapevamo che non era un pubblico in cerca di redenzione, quello di Canale 5. E chissà se resisterà, adesso, al trash pedagogico di Myrta in ginocchio per George Floyd. O se migrerà altrove – ma dove? – se resterà senza casa o se invece riuscirà a varcare l’altra metà del cielo. Dall’Uomo Gatto all’eco-ansia tivù. Dalle comari Cozzolino alle Verdurin. Da Barbara a Myrta. In un’ennesima mutazione antropologica, di seconda generazione: dal radical shock al trash radical chic. Chissà.