Perché guardare L'interprete del silenzio
La recensione della serie tv di Isabel Prahl e Randa Chahoud, con Katharina Stark, Anke Engelke, Aaron Altaras (Disney+)
Eva Bruhns ha 24 anni, è polacca, sa bene il tedesco, sta per sposarsi con un ottimo partito. Viene chiamata a fare da interprete al processo di Francoforte. Il secondo processo di Auschwitz, tra il 1963 e il 1965. Il primo davanti a una corte tedesca chiamata a giudicare i crimini dell’Olocausto, con 20 imputati (più due gravemente ammalati). La ragazza non sa nulla di quel che è successo ad Auschwitz, i suoi genitori gestiscono un ristorante, e sono contrari come il fidanzato. Eva accetta, e testimonianza dopo testimonianza comincia a rendersi conto di quel che è successo nel campo. Del comportamento non sempre esemplare dei suoi concittadini. Del fatto che i suoi genitori sono amici di almeno uno degli imputati. Miniserie in 5 episodi, dal libro di Annette Hess.
Politicamente corretto e panettone