Foto Amazon Prime 

Pillole serie tv

Le migliori serie tv da vedere a giugno, in pillole

Gaia Montanaro

Da Presunto Innocente a The Veil, ma anche My Lady Jane e Queenie. Ecco i migliori prodotti sulle principali piattaforme di streaming

Giugno, si sa, è mese spesso scarico – serialmente parlando. La bandiera in tal senso pare tenerla alta solo Disney+ che propone racconti di vari generi (anche se nessuno, almeno sulla carta, memorabile). 

Belgravia: the next chapter (Sky e Now, 5 giugno)

Period drama spinoff di Belgravia (serie creata da Julian Fellowes di Downton Abbey, in questo caso solo produttore), ambientata trent’anni dopo la precedente miniserie. Siamo nel 1871 e a Belgravia Lord Frederick Trenchard si innamora di Clara Dunn. La loro relazione passionale è però macchiata da una ferita nel passato di Frederick: l’essere stato ritenuto dal padre sempre secondo al fratello minore James. Tra scandali e inimicizie la vita della coppia è messa a dura prova ma il sentimento che li unisce riuscirà a prevalere. 

Queenie (Disney+, 7 giugno)

Ispirata al romanzo di Candice Carty -Williams e prodotta da Channel 4, questa serie inglese ha al centro Queenie, venticinquenne anglo-giamaicana che vive a sud di Londra e non si sente appartenere a nessuna delle due culture da cui proviene. I suoi tentativi di trovare una collocazione nel Mondo e delle relazioni soddisfacenti sembrano andare a vuoto e Queenie dovrà quindi prima risolvere i conti in sospeso con suo passato per poter vivere meglio il proprio presente.

Becoming Karl Lagerfeld (Disney+, 7 giugno)

Ennesima serie di quest’anno sul mondo della moda, in questo caso al centro c’è lo stilista Karl Lagerfeld (Daniel Brül). La storia prende avvio quando Lagerfeld ha trentotto anni e non è ancora un professionista affermato. L’incontro con Jacques de Bascher, dandy carismatico di cui Karl si innamora, sarà lo sprone per credere maggiormente in sé stesso ed entrare in competizione (sana) con un altro grande stilista del tempo, Yves Saint Laurent.

Presunto innocente (Apple tv+, 14 giugno)

David E. Kelley adatta e J.J.Abrams produce questa serie legal tratta dal romanzo di Scott Turow e già diventata un film con Harrison Ford. Al centro della vicenda c’è il viceprocuratore di Chicago (Jake Gyllenhaal), accusato di un crimine brutale e violento ai danni di una sua collaboratrice, con cui aveva una relazione passionale. Il percorso per dimostrare la propria innocenza lo trascinerà in un crescendo di bugie e omissioni. 

We were the lucky ones (Disney+, 19 giugno)

Tratta dal romanzo di Georgia Hunter, la miniserie racconta la storia vera di una famiglia ebrea che viene divisa all’inizio del secondo conflitto mondiale, sopravvivendo parzialmente all’Olocausto. Le loro peripezie personali avranno come unico scopo quello di riuscire a ritrovarsi e riunire la famiglia.

I Am: Celine Dion (Amazon prime Video, 25 giugno, doc)

il documentario racconta la vita di Celine Dion da quando la cantante ha scoperto di essere affetta dalla sindrome della persona rigida, una rara patologia neurologica che provoca rigidità muscolare al busto, alle braccia e alle gambe e che le ha impedito di tornare a esibirsi sui palchi di tutto il mondo. Il doc unisce filmati d’archivio, dietro le quinte e interviste ricostruendo la vicenda di una delle più grandi cantanti del nostro tempo. 

The Veil (Disney+, 26 giugno)

Thriller con protagonista Elisabeth Moss che racconta di due donne al centro di una rete di intrighi, bugie e missioni della CIA e della DGSE francese. Tra Parigi, Londra e Istanbul, una di loro nasconde un segreto mentre l’atra deve farlo emergere prima che la vita di molti sia messa in pericolo. Una classica serie di genere, per evadere con tensione adrenalinica.

My Lady Jane (Amazon Prime Video, 27 giugno)

Anche questa serie è un adattamento librario (del romanzo omonimo) ma in questo caso si tratta di una rilettura alternativa di fatti legati alla storia inglese. La premessa è che Edoardo, il figlio di re Enrico VIII, non muoia di tubercolosi e che Lady Jane Grey non venga decapitata (e neppure il marito). Lady Jane diviene quindi regina, dovendo sopravvivere alle inimicizie di corte e all’ostracismo politico, con avversari agguerriti che – oltre al suo potere – vogliono anche la sua testa. 

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