Una serie di serie. Le quattro recensioni della settimana

Mariarosa Mancuso

Donne parigine e misteri paranormali, giovani nativi americani e una fuga dalla ditta. Cosa guardare in tv questo weekend

Ecco le quattro serie da non perdere questa settimana, recensite da Mariarosa Mancuso

  

PARIS ETC

di Zabou Breitman, con Valeria Bruni Tedeschi, Naidra Ayadi (Mediaset Infinity, Serially)

Per cambiare un po’ il menu – uscire dal fantasy, dai polpettoni storici veri o inventati (tanto servono soltanto a spogliare e a torturare le attrici, con la scusa della fedeltà ai tempi andati), dalla fantascienza distopica – bisogna andare indietro. “Paris etc” è del 2018, quando i francesi facevano i francesi e non cercavano di imitare gli americani, o i coreani che oggi sono pure più di moda. Le vite intrecciate di donne parigine, che all’inizio non sembrano avere niente in comune. Marianne fa la dottoressa in ospedale, ha due figli e un nuovo compagno (anche il l’ex marito, gay tardivo, ne ha uno). Nora fa la traduttrice e ha un figlio autistico. Allison ha vent’anni, arrivata a Parigi per diventare chef.  

  

AGENTS OF MYSTERY

di Jeong Jong-yeon, con John Park, Lee Eun-ji, Karina, su Netflix dal 18 giugno scorso

Agenti speciali – in realtà, attori e comici che recitano nella parte di se stessi – devono investigare su una serie di misteri paranormali. Guidati da un voce misteriosa, che descrive l’incarico, il limite di tempo, le  vite in pericolo da salvare, il teletrasporto che condurrà i sei sul luogo del delitto. E li riporterà indietro, entro sei ore. Se no saranno costretti a rimanere lì, prigionieri (fino alla prossima puntata). Il meccanismo è già visto, in fondo si tratta di “escape room” un po’ più complicate. Per gli spettatori coreani che già conoscono i personaggi, anche un po’ di reality. La cosa migliore sono le scene del crimine dove si svolge l’indagine, con trucchetti semplici alternati a inquietanti colpi di scena.

 

RESERVATION DOGS

di Taika Waititi e Sterlin Harjo, con Devery Jacobs, Lena Factor (tre stagioni complete, su Star Original/Disney+)

Iniziata nel 2021, senza troppi clamori. Di Taika Waititi stavamo guardando (con ritardo) la versione Usa della sua prima serie vampiresca, “What We Do in The Shadows”. Ora siamo a Okern, Oklahoma rurale, tra i nativi americani. Quattro amici segnati dal suicidio di un quinto, amico di tutti, cercano di riprendere il filo delle rispettive vite. Pensare al futuro senza dimenticare il passato che nel loro caso ha il peso di una tradizione che sta per sparire. Le loro storie sono intrecciate alla vita, e alle vite, della comunità. I genitori amorevoli, la banda rivale, gli anziani, un poliziotto paranoico. C’è la tradizione da rispettare, e il richiamo del pop, che fa vestire i 4 ragazzi come nel film “Le iene”.
  

SEVERANCE

di Dan Erickson, con Adam Scott, Zach Cherry, Britt Lower, Tramell Tillman, John Turturro (Apple TV+)

“Scissione” è il titolo italiano suggerito dalla banca dati IMDB. Di fantasia, non sembra che nessuno lo abbia mai usato – c’era comunque bisogno di distinguerlo dall’altro “Severance”, il film horror circolato con il titolo italiano “Tagli al personale”. La scissione di “Severance” è tra la vita lavorativa e la vita personale, chirurgicamente divise. Ne parliamo oggi perché i fan reclamano su Vulture la seconda stagione della serie, dopo la chiusura brusca dell’ultimo episodio. Quanto bisogna ancora aspettare per sapere (spoiler, se non avete visto neppure la prima stagione) se i fuggitivi che hanno progettato la fuga dalla ditta Lumon ce l’hanno fatta oppure no? Un anno, un anno e mezzo? Dopo 2 anni e 4 mesi, pare sicura soltanto la regia di Ben Stiller.

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