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Da "Under the bridge" a "L'isola e il maestro". Le quattro serie tv della settimana
Una strana macchina in un supermercato, un musicista a Paxos, una ragazza scomparsa e i profiler dell’Fbi. Ecco che cosa non perdere in streaming e in televisione
THE BIG DOOR PRIZE di David West Reade, con Chris O’ Dowd, Gabrielle Dennis, Damon Gupton (AppleTV+, due stagioni complete)
La terza stagione è stata cancellata, ma non è un buona ragione per non vedere le prime due di questa serie. Originale, cosa che non sempre succede. Eppure terrena, senza astronauti ne astronavi né mostri. Solo una strana macchina, arrivata da chissà dove nel supermercato di Deerfield, cittadina dove non succede mai nulla. La macchina promette di rivelare il Life Potential di ognuno (si dà per scontato che nessuno nella cittadina già viva al disopra delle proprie potenzialità). Grande entusiasmo e agitazione, in fila per chiedere alla macchina il potenziale mai sfruttato – le risposte sono da decifrare, parole o immagini. Ora capite da voi perché una terza stagione era di troppo, alla rincorsa del “Premio del destino” (così il titolo italiano).
L’ISOLA E IL MAESTRO di Christoforos Papakaliatis, con Klelia Andriolatou, Fanis Mouratidis, Yorgos Benos (Netflix)
A Paxos già ci sono i turisti, di vicinato e no, attirati dai luoghi dalla prima serie greca al 100 per cento. Sbarcata su Netflix l’anno scorso, è tra le prime 10 in 31 paesi. Succederà anche con la seconda stagione – la terza e ultima è già quasi pronta. Nata in tempi di Covid – il protagonista e sceneggiatore Christoforos Papakaliatis stava preparando un film interrotto dal lockdown – racconta di un musicista a Paxos per organizzare un festival. Si innamora di una fanciulla e viene a conoscere i problemi degli abitanti. Alcuni lo odiano, altri si confidano con lui. Le coppie si fanno e si disfano, tutti sono imparentati con tutti, forse il sindaco traffica droga. Il regista è un ragazzo prodigio, già famoso in Grecia e oggi celebrato anche da Libération.
UNDER THE BRIDGE di Quinn Shephard, con Lily Gladstone, Riley Keough, Vritika Gupta (dal 10 luglio su Disney +)
Edgar Allan Poe sosteneva che non esistesse argomento più poetico di una bella ragazza morta (considerata l’epoca, la causa era quasi sempre “consunzione”). Se invece la ragazza scompare, è materia di più prosaico thriller. Questo, tratto dal bestseller di Rebecca Godfrey (in italiano “La notte rossa”, NN editore) racconta un caso di cronaca del 1997. Una quattordicenne fa perdere le sue tracce a Victoria, Canada. Stava andando a trovare delle amiche. Ritrovata dopo otto giorni – la poliziotta è Lily Gladstone, aiutata dall’autrice del libro, che all’epoca aveva 29 anni. Sarà lei a scoprire l’orribile verità, intervistando un gruppo di amici e coetanei ambigui e incoscienti che avviano un gioco pericoloso.
CRIMINAL MINDS: EVOLUTION showrunner Erica Messer, con Joe Mantegna. Aisha Tylor (Rai 4 e Disney+)
Bau. Come Behavioral Analysis Unit. I poliziotti che indagano sui serial killer. I profiler dell’Fbi, per essere precisi. Studiano la mente dei criminali e cercano di immaginare quale sarà il prossimo delitto. Meglio se riescono a trovare la soluzione prima che il criminale raggiunga la sua vittima. Dopo 16 apprezzate stagioni – come tante cose alla moda, anche i serial killer sono roba dell’800, pensate a Jack Lo Squartatore – arriva la numero 17 (in tutto gli episodi sono 335, dovesse piovere anche d’estate). Il caso si chiama Gold Star, l’assassino usa proiettili con la stella e li mette nelle orbite oculari delle vittime. Non sono storie facili da reggere, e neppure ripetitive come accade alle serie che durano a lungo. Qui ci attendono altri 10 episodi.
Politicamente corretto e panettone