fiction, o quasi
Per la prima volta una serie tv racconta la possibile invasione di Taiwan
È un prodotto di intrattenimento, ma evidenzia la necessità di ripensare il futuro del paese. Le esercitazioni di Wanan e la volontà delle istituzioni dell'isola di sensibilizzare la popolazione di fronte alla minaccia cinese
New York. In Taiwan, nello stesso giorno delle esercitazioni di Wanan, è stato rilasciato il trailer di una nuova serie tv taiwanese, “Zero Day”. Il filmato mette in scena un’invasione dell’isola di Taiwan da parte delle forze militari cinesi. Nella lunga anticipazione non ci sono esplosioni spettacolari o effetti speciali, ma si mostra invece il progressivo indebolimento della società taiwanese da parte della Repubblica popolare, con la popolazione civile alla ricerca di rifugio fuori dalle città o tentando di lasciare il paese. Nell’anticipazione della serie, che verrà trasmessa a partire dall’autunno, le istituzioni taiwanesi appaiono incapaci di fronteggiare la minaccia mentre le infiltrazioni cinesi nella società si dimostrano estremamente efficaci nel clima di incertezza generale. Gli influencer ricordano l’ineluttabilità della vittoria cinese, invitando i loro follower a rinunciare a ogni forma di resistenza e i gruppi criminali dell’isola – controllati da Pechino – iniziano a prendere possesso militare dei punti nevralgici dell’isola.
L’operazione avviene in un momento strategico, appena prima della proclamazione di un nuovo presidente a Taiwan. Quindi durante un chiaro vuoto di potere politico nell’isola; le parole del presidente uscente, che richiama all’unità di tutti i taiwanesi ricordando le sofferenze e le scelte delle generazioni precedenti per garantire la libertà a Taiwan, è un diretto riferimento allo storico discorso di Lee Teng-hui all’indomani delle prime consultazioni democratiche nell’isola.
Al termine di questi eventi il trailer ci mostra l’effettiva invasione militare di Taiwan, mentre non ci sono riferimenti a un intervento esterno degli Stati Uniti. Con tutta probabilità nella serie sarà affrontato anche il tema della resistenza taiwanese e della mobilitazione popolare contro l’invasione dell’Esercito popolare di Liberazione, visto che la stessa serie è stata parzialmente prodotta dal ministero della Cultura di Taiwan.
La scelta di mostrare il trailer in occasione delle esercitazioni antiaeree di Wanan mostra chiaramente la volontà delle istituzioni dell’isola di sensibilizzare la popolazione di fronte alla minaccia cinese. Le esercitazioni di Wanan sono una serie di esercitazioni antiaeree di emergenza che si tengono ogni anno a Taiwan dal 1978, con diverse città e contee che vengono coinvolte di volta in volta. Si tratta di un momento altamente simbolico, l’unico memento rimasto della contrapposizione bellica tra la Repubblica popolare cinese e la Repubblica di Cina che ha segnato l’isola di Taiwan nei decenni successivi al secondo conflitto mondiale.
Negli ultimi anni, con il progressivo aumento delle incursioni navali e aeree della Cina intorno all’isola, le esercitazioni sono diventate un momento di consapevolezza della necessità di pensare alla difesa di Taiwan di fronte a un attacco dell’Esercito popolare di Liberazione. Durante l’esercitazione i cittadini sono indirizzati al rifugio antiaereo più vicino, gli uffici e le scuole vengono evacuati e gli automobilisti obbligati a lasciare le proprie vetture al bordo della strada. Insomma, una vera e propria simulazione di una catastrofe, e ogni simulazione inevitabilmente rende lo scenario di una possibile invasione dell’isola sempre più vicino e reale.
Per la prima volta un prodotto filmico, sostenuto dalle stesse istituzioni taiwanesi, evidenzia la necessità di ripensare il futuro del paese. Il trailer sottolinea chiaramente i rischi sempre più concreti sia di un’invasione cinese, sia di un tentativo di guerra cognitiva portata avanti dalla Repubblica popolare cinese. Ossia una guerra ibrida che genera una polarizzazione all’interno della società come quella mostrata nel trailer di “Zero Day”.
Politicamente corretto e panettone