una serie di serie
Da La Maison a Citadel: Diana. Le quattro serie tv della settimana
Ecco le quattro serie da non perdere questa settimana, recensite da Mariarosa Mancuso
KILLER CAKES prodotta da Blumhouse Television, e da altri geni della tv che per vivere inventano giochi orrendi (Prime Video)
Sono pasticcieri particolarmente abili. Con l’aiuto di professionisti nel settore degli effetti speciali, si sfideranno nella fabbricazione di torte mostruose. Ma commestibili, pare; sempre che qualcuno abbia voglia di tagliare via e mandare giù un pezzetto di una testa decapitata e ancora sanguinante, poggiata su un tagliere e riparata dalla cupola che i grandi ristoranti usano per portare i piatti in tavola. I concorrenti arrivano già vestiti con l’uniforme carceraria arancione dei serial killer, e promettono di fabbricare e decorare dolci così mostruosi da popolare i nostri incubi. Già ben affollati, se vedete “Monsters”, o altre serie con serial killer: la nuova stagione di “Dexter” mostra gli anni dell’apprendistato.
LA MAISON showrunner José Caltagirone e Valentine Milville, con Lambert Wilson, Amira Casar, Carole Bouquet (Apple tv+)
Viene suggerita agli orfani di “Succession”. Siamo tanti, ma non tutti così generosi da accontentarci. Parigi, case di moda e grandi gruppi, in lite. Tra la casa di moda Ledu, ancora legata alla tradizione dei fondatori, con lo stilista che si chiama Vincent Ledu e lancia insulti razzisti contro un gruppo di clienti coreani. Dall’altra parte, a capo del supergruppo – fate conto Lvmh – troviamo Madame Rovel, l’attrice Carole Bouquet in modalità sprezzante (del resto è lì per comprarsi tutti i concorrenti in difficoltà, e anche quelli che in difficoltà non sembrano). Avanzano intanto gli stilisti della Gen Z. Prima mossa, salire in passerella e strappare abiti preziosi. Alexander McQueen era stato più diretto, con i suoi sacchi di spazzatura.
THE PASTA QUEEN con Nadia Caterina Munno, che si dichiara discendente da pastai italiani (Prime Video)
Il lancio su Instagram, autoprodotto, è abbastanza raccapricciante. Ma tra centinaia di serial killer che devono raddrizzare i torti a loro inflitti dall’umanità, dai genitori, dall’orfanotrofio, questa ragazza con il grembiule scollato a fiorellini promette un po’ di guilty pleasure. Prima di scoprire che attorno a voi tutti imparano i sughi american style. Da una Nigella Lawson più dimessa, che viaggia su e giù per l’italia, cercando verdure, specie e formati di pasta per i piatti che insegnerà alle sue casalinghe. Anche a voi, per carità. Magari vi siete stufati degli chef che cuociono un pezzetto di carne, e per rimpolpare i nomi dei cibi in lista aggiungono spezie, foglioline, carotine. Abbiamo capito il perché dei piatti grandi. Se la piramide crolla, almeno crolla sul piatto.
CITADEL: DIANA di Joe e Anthony Russo, showrunner Gina Gardini, regia Arnaldo Catinari, con Matilda De Angelis (dal 10 ottobre su Prime Video)
La sezione italiana di un progetto in sei tappe, voluto dai produttori americani Joe e Anthony Russo. Ora tocca a Milano – peraltro poco riconoscibile, siamo nel 2030, il Duomo è distrutto. Matilda De Angelis, che ha fatto notare il duro training in palestra e con il maestro d’armi, è una spia. Purtroppo il gruppo per cui lavorava non esiste più, e lei è rimasta prigioniera del gruppo rivale Manticore, dove si era con successo infiltrata. A giudicare dalla lunga lista di “Do not reveal”, dettagliati episodio per episodio, non si potrebbe dire altro. Forse solo la nuova pettinatura di Matilda De Angelis, così sfaccettata e asimmetrica che offre diverse prospettive a chi la guarda.