Ricetta seriale

Doctor Odyssey, medical drama patinato in una nave di lusso

Una soap ripulita e aggiornata che racconta gli intrallazzi tra personale medico e ospiti della crociera. Il tutto in una confezione glam e ben prodotta, anche se un po' debole sulla scrittura

Gaia Montanaro

Love Boat 2.0 con il tocco glam di Ryan Murphy. Questa la descrizione sintetica (e solo in parte impietosa) di Doctor Odyssey, medical drama disponibile su Disney+ con un Joshua Jackson in grande spolvero (come sempre, per altro). Max Bankman è il nuovo medico di bordo di una lussuosa nave da crociera. Dottore capace, laurea a Yale, ha deciso di accettare la proposta di diventare il medico responsabile di un enorme parco giochi galleggiante che naviga a tre ore dalla costa. La sua squadra è formata dagli infermieri Philippa Soo e Sean Teale (triangolo sentimentale assicurato) e tutti si muovono sotto la supervisione del comandante Robert Massey (Don Johnson). I casi medici da affrontare vanno dall’intossicazione da crostacei a uomini caduti in mare. Sono un pretesto narrativo per raccontare il mondo di lusso della nave, gli intrallazzi tra personale medico e ospiti della crociera (che variano in ogni episodio), il tutto condito da costanti escursioni sulla terra ferma che aggiungono materiale narrativo e possibili elementi di avventura. Joshua Jackson fa il suo – ovvero essere bello, intrigante e suggerire quel tocco di mistero che non guasta mai, i comprimari creano un minimo di conflitto – amoroso e professionale – e gli ospiti della crociera creano i casi medici di turno. Si tratta di fatto di una soap ripulita e aggiornata, molto larga e generalista (non ha caso è andata in onda su Abc) e che prova a declinare il modello del medical drama (abbastanza medical, pochissimo drama) rivisitando una chiave del passato. La serie ha il chiaro scopo di intrattenere e lo fa con una confezione patinata, glam e produttivamente ricca. A livello di scrittura pare tutto un po’ debole (anche lo stesso protagonista, quanto meno nel primo episodio, non sembra celare un particolare ispessimento psicologico). È comunque in racconto che si fa guardare, per rilassare la mente e depensarsi dopo una faticosa giornata di lavoro. Fa quel che deve, senza particolari guizzi ma rimescolando ingredienti dal passato glorioso. Potrebbe quindi aspirare a diventare un guilty pleasure. Sulla carta, i numeri li ha (quasi) tutti. 

 

Qual è il tono della serie in tre battute? 

“Lavora come un comandante, gioca come un pirata”. 

“La gioia a tutti i costi in qualche modo è un inferno”.

“Chi lavorerebbe su un circo galleggiante se non fosse incasinato?”

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