New York Philharmonic Orchestra (gettyimages)

Donne in orchestra

Orin O'Brien è stata la prima donna alla New York Philharmonic. La sua storia in un film Netflix

Mario Leone

Il racconto della storia della bassista americana e i pregiudizi nel mondo musicale: fino al suo ingresso l'orchestra era composta esclusivamente da uomini. 

Da qualche settimana Netflix sta trasmettendo in Italia The Only Girl in Orchestra, film uscito un anno fa negli Stati Uniti e dedicato alla contrabbassista Orin O’Brien. Diretto da Molly O’Brien (nipote della protagonista), era stato presentato con discreto successo al Doc NYC, un festival dedicato ai documentari. La storia della O’Brien, però, non è quella di una semplice musicista ma di una donna che nel 1966 interruppe una tradizione che non permetteva al gentil sesso di far parte della New York Philharmonic Orchestra. Una “legge” non scritta, insita nella più antica istituzione musicale degli Stati Uniti d’America, “violata” proprio dall’arrivo della giovane artista.


Riavvolgiamo, seppur brevemente, il nastro e andiamo al 1842, anno in cui il violinista e direttore Ureli Corelli Hill decide di fondare la Philharmonic Society (primo nome dell’attuale orchestra) per contribuire allo sviluppo della musica strumentale americana. Tra i direttori che si sono succeduti spiccano Gustav Mahler e ovviamente Leonard Bernstein con il quale l’orchestra si impone a livello internazionale. Nel 1922 l’organico accoglie la prima donna, l’arpista Stephanie Goldner, che rimane per dieci anni per poi decidere di abbandonare la compagine. Fino all’ingresso della O’Brien nel 1966, l’orchestra è composta esclusivamente da uomini. 


Quando la O’Brien arriva tra le file dei contrabbassi, sul podio c’è Leonard Bernstein che comprende subito il talento della musicista. “Arrossivo quando mi diceva “brava” – dice nel filmato la musicista – perché ero solo un contrabbasso di fila e sapevo che gli altri non gradivano queste attenzioni”. Il mondo musicale che circonda la O’Brien è intriso di pregiudizi, i docenti non spingono le migliori studentesse a continuare la carriera musicale. Un articolo del Times Magazine dell’epoca definisce la O’Brien “famosa come il contrabbasso che suona”. Anni complicati, anche un grande artista come Zubin Metha fa dichiarazioni poco carine sul New York Times. Quelli che criticavano la O’Brien ne ignoravano la storia: lei si era formata con Fred Zimmermann, contrabbassista della New York Philharmonic per ben trentasei anni, capace di introdurre la sua alunna all’intero repertorio dell’orchestra e di invitare la studentessa ad assistere a tutti i concerti della compagine. “Per ben due anni ho sentito ogni loro concerto – continua la O’Brien – e ho fatto mio il loro stile”.


La contrabbassista, che oggi ha 89 anni, lascia la NYP nel 2021. Sua nipote avrebbe voluto raccontare la storia di Orin già da molti anni ma la ritrosia della zia non lo aveva permesso. Guardando il filmato, colpisce la freschezza con cui questa donna vive e racconta la musica ma soprattutto il desiderio di non farne solo una battaglia “femminista”, per quanto sia vero che sino a poco tempo fa le orchestre (pensate ai Wiener Philharmoniker) accoglievano per lo più artisti uomini. Oggi l’orchestra di New York ha nel suo organico una maggioranza di donne ma per la O’Brien questo è un dato poco significativo e non riguarda la musica: “Non penso che le donne siano migliori degli uomini – dice al New York Times – ho colleghi fantastici di entrambi i sessi che sono anche tra i miei migliori amici”. Il punto è educare alla musica; la contrabbassista lo fa continuando a insegnare e preparando le nuove generazioni “ad amare la musica per tutta la vita, così come è accaduto a me. Quando mio padre andava in chiesa – continua la musicista – mi chiedeva di entrare. Io gli rispondevo che sarei rimasta in auto, ascoltando suonare in radio la New York Philharmonic”.

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