(LaPresse)

Perché Saverio è a Sanremo

Il Festival sarà pure noioso, ma il “fuori Festival” stavolta è very cool

Saverio Raimondo

La night life sanremese si è riaccesa con gran dispiegamento di forze: le feste sono partite lunedì sera con Vanity Fair, Fantasanremo, Rolling Stone Italia. Il picco si raggiungerà sabato. Missione: sedurre Elodie

Nonostante il grande successo di ascolti, c’è chi da casa mugugna che questa edizione del Festival di Sanremo firmata Carlo Conti sia più noiosa delle ultime a cui ci aveva abituati Amadeus. Ma questo non vale per quel che avviene fuori dall’Ariston: “il fuori Festival”, come direbbero a Milano se Sanremo fosse una week, è molto più vivace che in passato. Evidentemente l’anno scorso non ero l’unico a essersi annoiato tantissimo a Sanremo, visto che quest’anno la night life sanremese si è riaccesa con gran dispiegamento di forze. 

Le feste sono partite già lunedì sera, prima del festival: in concomitanza ci sono stati il party di Vanity Fair e quello del Fantasanremo. Il primo era il “place to be”: invitati selezionati con criteri eugenetici per accedere a un party fighetto e patinato, con i fotografi, i completi, i cocktail; ma poi chi poteva scappava da lì e veniva a divertirsi al Forte Santa Tecla, festa più “sfasciona” sin dall’organizzazione: seicento persone in lista, più di quanti la capienza potesse consentire, con il risultato che dentro c’erano duecento persone e fuori quattrocento – praticamente in strada c’era una seconda festa, peccato la pioggia.

A un certo punto dentro al Forte salta la corrente; quando torna la luce compare sul palco Cristina D’Avena (evidentemente munita di un suo gruppo elettrogeno) che canta per un’ora i suoi più grandi successi; e io assisto così a uno degli spettacoli più quintessenziali della mia generazione, e cioè 30/40enni che cantano a squarciagola canzoni dei cartoni animati con un vodka tonic in mano – e altri sette già in corpo. Mercoledì al Cinema Centrale è stata invece la volta del party di Rolling Stone Italia: recentemente acquistata da Urban Vision, si è vista tutta la ricapitalizzazione del nuovo editore in questo party dall’estetica un po’ “Martini Red Passion”, con imponente dj-set, privé alle sue spalle, videowall animati e ballerine professioniste che ballano sui cubi – ma nessuna oggettificazione né sfruttamento del corpo femminile: le ragazze erano avvolte in elegantissimi costumi degni del Crazy Horse, e dal modo in cui ballavano si vedeva che l’altra sera avrebbero ricevuto anche i contributi. Festa partecipatissima: dei cantanti sì è visto – fuori, a fumare- soltanto Fedez (meglio lì che da solo in una camera d’albergo…), ma c’erano il direttore del Tg1, Valeria Golino, Zoro, Cristina D’Avena (stavolta fra i semplici invitati), Edoardo Leo, Pilar Fogliati, il regista Paolo Genovese, il direttore d’orchestra Enrico Melozzi, tiktoker, influencer e televisivi vari ed eventuali, tutti lì a pascolare fra un gin tonic e una svapata con l’Iqos fino all’una e mezza di notte; poi, per gli irriducibili, tutti da Achille Lauro, che per questa settimana ha preso un jazz club dove si canta fino a tarda notte.

Ma il picco della vita notturna sanremese si raggiungerà sabato, quando dopo la finale si terranno i party di chiusura. E qui si alza la tensione: sabato sera infatti sono previsti contemporaneamente sia il party di Rai Radio 2 che quello di Rtl, emittenti concorrenti anche nell’aggiudicarsi le presenze più prestigiose in pista. Radio 2, essendo radio ufficiale del festival, non può perdere la sfida: per garantirsi i cantanti in gara sono previste subdole manovre di convincimento. Per esempio, essendo io fra le altre cose anche speaker di Rai Radio 2, ho il compito di sedurre Elodie e portarla alla festa. Ci riuscirò? Nel caso io fallisca, l’azienda non esclude di ricorrere al sequestro di persona, con i cantanti presi di peso dal palco e portati con un furgone sin dentro alla festa.
 

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