Una Range limitata
Per celebrare i suoi primi 70 anni anche Range Rover è al Salone del Mobile di Milano
Anche il mondo automobilistico fa a botte per essere al Salone del Mobile di Milano. Land Rover presenta la sua Range Rover SV Coupé, prodotta a mano dalla divisione Special Vehicle Operations (SVO) in 999 esemplari, tutta personalizzata come un mobile dei miglior artigiani brianzoli. La SV Coupé che, in occasione del 70° anniversario del brand, vuol rendere omaggio alla Range Rover originale del 1970, verrà svelata per la prima volta al pubblico internazionale della Milano Design Week, dopo il debutto ufficiale al Salone di Ginevra.
E insomma sono passati 70 anni dalla presentazione di quel mammozzone sibaritico che introduceva il concetto di Suv prima che questo avesse il coraggio di pronunciare il suo nome. Svelato in Cornovaglia il 17 giugno 1970, era disponibile all’inizio solo nella versione a 3 porte (a cui questa versione milanese rende omaggio) con cambio manuale a 4 marce, motore V8 e innovativa trazione integrale permanente, unita a differenziale centrale bloccabile. Vennero poi le cinque porte e i cinque rapporti, e di anno in anno si perdeva rusticità per guadagnare in lussi aspirazionali: gli interni in vellutone, i due braccioli dei sedili anteriori, che li rendevano simili a una poltroncina da Concorde (ma più comodi).
Passavano le epoche, i superbolli e le crisi petrolifere e “la” Range o “il” Range si evolveva; fiorivano gli antennoni dei radiotelefoni sul tetto, arrivava il 2.4 turbodiesel prodotto dalla VM italiana, versione “compromesso storico” tra status symbol e sopravvivenza economica, per il cumenda liquido sì ma non abbastanza coraggioso da prendersi il 3.5 o 3.9 a benzina, che trasformava il benzinaio in friend with benefits (i benefits andavano alle compagnie petrolifere). Poi arriveranno i sedili addirittura in pelle Connolly e altre tre serie (e poi gli indiani di Tata che compreranno e miracolosamente riusciranno a tenere “su” il marchio, grazie anche alla testimonial più ambita del pianeta, la Regina Elisabetta. Però con gli stessi padroncini e gli stessi testimonial, tutti a chiedersi: ma che ne è delle Jaguar, le cui berline sembrano ormai delle Ford Escort?).