Nella foto: Chiara Ferragni, Riccardo Pozzoli, Chiara Biasi, Daniele Montigiani (foto LaPresse)

Terrazzo

La guerra dei magazine “social”

Michele Masneri

Arriva L:sa, e addirittura un’accademia per instagrammatori doc

In origine era Freeda, magazine femminile solo di immagini e video, e solo in condivisione, su Facebook e Instagram. Lanciato da Andrea Scotti Calderini, è stato la nuova cosa del 2017. Poi è arrivato L:sa, altro magazine che si segue solo sui social, ma partorito dal colosso Condé Nast. Sta per “Love Inspire Share Advise”, questo l’acronimo, vi sovrintende Riccardo Pozzoli, giò noto per essere stato fidanzato e mentore elettronico di Chiara Ferragni e oggi entrato a Condé Nast come “direttore creativo dell’area social e influencer”. Rispetto a Freeda, solito uso di immagini forti, meme, colori fluo, gif. Come Freeda, ridotti al minimo i link esterni e i testi, si punta tutto su video di 3 o 4 minuti che partono automaticamente sul proprio Facebook, con sottotitoli (così si possono vedere anche al lavoro senza audio) e non troppo pesanti, in modo da essere visti sull’iPhone. Rispetto a Freeda, L:sa non ha poi quel vago accenno “femminista” e impegnato. Il pubblico è ancora più giovane, non è la venti-trentenne bensì la famigerata donna millennial. Pare l’ennesima mossa del gruppo di Vogue di svecchiarsi e conquistare un pubblico più giovane (in particolare, quel pubblico che neanche pagato ormai va in edicola a comprarsi quei manufatti ottocenteschi chiamati giornali).

 

Tra le varie iniziative social sottoposte alla cura di Pozzoli, anche la Condé Nast Social Academy, vera e propria accademia per diventare influencer in collaborazione con la scuola di direzione aziendale della Bocconi. I corsi durano quattro mesi, sono composti di quattro moduli più uno pratico in azienda, e partono a maggio, prevedono moduli di beauty, lifestyle I e II, con approfondimenti su comunicazione digitale, Seo, “marketing emozionale”, analytics e performance tool, online sentiment (!).

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