La stupenda Bristol 401 azzurro cielo del 1948, un restauro Touring Superleggera, vince il Premio Speciale nella classe "The former English marques (Post-War) Closed Cars"

Un carrozziere per lo Scià

Michele Masneri

Fondata nel 1926, touring continua a produrre fuoriserie su misura

A Rho, scavalcata la leggendaria autostrada dei Laghi, ecco una fabbrichetta all’apparenza come le altre, che però sforna auto di bestiale chic. Si chiama Touring Superleggera ed è una carrozzeria, non nel senso però che vai a farci aggiustare il cofano della tua Tipo tamponata all’Esselunga. Fondata nel 1926 da Felice Bianchi Anderloni, sopravvissuta a vari cambi di proprietà, oggi è tornata all’antico splendore ed è l’unica realtà italiana che confeziona auto “su misura”. Niente a che vedere con pelli e radiche speciali: qui, se volete una Bentley o una Maserati station wagon, o a tre porte, ve la progettano. “Un tempo era la norma”, dice al Foglio il capo designer Louis de Fabribeckers, belga, già a Bmw. “Le case produttrici uscivano con motore e quattro ruote, e poi venivano ‘vestite’ dalle carrozzerie”. Che non erano tutte uguali, c’era Zara e c’era Capucci. I ricchi andavano dalle varie Pininfarina, oppure proprio qui da Touring, che creava le forme delle prime Ferrari, Lamborghini, Maserati.

    

“Poi la catena di montaggio ha ucciso questo settore” dice l’araldico designer. Oggi che tutte le case produttrici fanno anche il vestito, chi vuole veramente distinguersi va dal sarto. Che sforna auto in esemplare unico, o (al massimo) in una decina di esemplari. “Stiamo assistendo a una nuova età dell’oro per la carrozzeria” dice Fabribeckers. All’ultimo salone di Ginevra, Touring ha lanciato il modello Sciàdipersia, in onore di una vettura che l’imperatore dell’Iran si fece costruire qui cinquant’anni fa. Reza Pahlevi voleva una Maserati più potente della misera 3500 in commercio, e di forma diversa. Nacque un modello di culto. In tempi più allegri, lo Scià era infatti un grande designer amatoriale: ordinò anche 5.000 jeep per il suo esercito, ma disegnate come diceva lui, alla Mercedes. La casa tedesca fu così costretta a produrre quella che divenne la serie G (infatti nel frattempo arrivò l’orrida rivoluzione, lo Scià fu deposto, la Serie G e la teocrazia dopo vari restyiling sono però tuttora in commercio).

Di più su questi argomenti: