Demanio Marittimo Km 278, edizione 2016

Architetti balneari

Michele Masneri

Sulla spiaggia di Senigallia l’ottava edizione di “Demanio Marittimo Km 278”, una notte tutta dedicata all’architettura e al design

Tutti nelle Marche! Mentre si attende per domani la prima dell’Elisir d’Amore dell’opera-star Damiano Michieletto a Macerata, con allestimento balneare e calippesco, il “giro” dell’arte contemporanea e dell’architettura ne approfitta per un weekend preparatorio e tonificante su una delle sabbie più belle d’Italia.

 

Non è la solita notte bianca dedicata a chi preferisce non andare ai musei nelle ore diurne, ma una vera e propria maratona architettonica-artistica che per l’ottava edizione si svolge coi piedi quasi in acqua. Dalle sei alle sei (dalla sera alla mattina) sulla sabbia di velluto di Senigallia, quella della Rotonda sul mare di Fred Bongusto. Si chiama “Demanio marittimo km 278”, e sembra un film di Lina Wertmüller, ma è una nottata di lezioni, talk, proiezioni, contest, caciare e drinks tra design e architettura, con tutto il lessico sospeso tra il milanese e il romano. Specchio e proiezione dei due direttori, l’emiliana Cristiana Colli e il formiano-romano Pippo Ciorra, entrambi trapiantati stabilmente nelle Marche, regione di confine (fra Latini e Galli, Sena Gallica, fra bizantini e longobardi, marca estrema del Sacro Romano Impero), luogo ideale per far dialogare le culture del design, dell’architettura, dell’arte, dell’impresa, cioè sul confine, fra nord e sud, fra terra e mare. Equilibri. Italia gentilona.

 

Tutto in una notte, il Demanio è un piccolo mélange fra la Triennale milanese e il Festival di Castelporziano, con allestimento imaginifico di neolaureati internazionali al potere: (l’anno scorso lo vinse uno studente di Camerino che si stava laureando a Delft, quest’anno gli studenti del Royal College of Art di Londra).

 

Se si chiudono i porti, si aprono le spiagge, e il festivalino dell’architettura balneare più cool pare l’ultimo rimasuglio della fantasia al potere: il residuo del 1968 che passa attraverso l’estro quotidiano dell’Estate romana di Renato Nicolini che non a caso era architetto. A celebrare quel fatidico anno, stasera in spiaggia anche la celebrazione di un classicone sessantottino che compie cinquant’anni: la fantozziana Sacco di Zanotta, “poltrona ufficiale” di Demanio Marittimo. Oltre ad ospiti internazionali come Giancarlo Mazzanti (Medellin), Christopher Roth (Berlin) e Jan Boelen (Biennale di Istanbul) e giovani artisti, performer e autori già affermati come Liam Young (Los Angeles), James Taylor-Foster (Stockholm), naturalmente c’è lo zampino degli architetti radicali; il progetto è realizzato dalla rivista “Mappe Lab” guidata dall’aristoradical Cristiano Toraldo di Francia, ed edita da Gagliardini.

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