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Matrimoni dinastici e pizza

Gli eredi al trono, tra sposalizi e tentativi d'impresa 

“Finché c’è la Spagna noi italiani non saremo mai ultimi”, diceva uno statista oggi in corso di grande rivalutazione (Mussolini). Si sa che come in molti altri ambiti sbagliava: dopo la micidiale crisi del 2007-2008, la Spagna si è ripresa molto meglio dell’Italia. E se solo due anni fa il rischio-paese italiano era inferiore a quello spagnolo, oggi esiste pure uno spread con la Spagna (200 punti base) che misura il nostro “baratro” (cit.) Ma soprattutto Madrid è tornata a produrre anche immaginario. Qualche giorno fa infatti è finito su tutti i giornali lo sposalizio del nipote della duchessa d’Alba, che con complicata onomastica si chiama Fernando Fitz James Stuart y Solis e che dalla leggendaria nonna oltre alla micidiale lista di titoli ha ereditato patrimoni e liquidità. Il figlio dell’attuale duca d’Alba ha sposato la fidanzata di lungo corso, tale Sofia Palazuelo, e le nozze, celebrate nel palazzo di famiglia a Madrid, hanno oscurato molti matrimoni passati e futuri come quello di Eugenia di York, che si è sposata venerdì a Windsor con flop annunciato e scarsa attenzione mediatica, e rampogne fiscali per le spese pubbliche.

  

Al matrimonio spagnolo, invece, autoprodotto, c’era una vera regina, seppur regina madre, Sofia di Spagna, e soprattutto la bellezza degli sposi e degli addobbi militari, che contribuirà ulteriormente alle tirature e al pil (c’è anche un fratello scapolo, Carlos, un appetibile Pippa Middleton-maschio).

  

E l’Italia? Seppur sovranista, rimane sempre una Repubblica, e per di più fondata sul lavoro. Dunque vede il suo erede al trono, Emanuele Filiberto, già ballerino a “Ballando sotto le stelle”, maritato all’attrice Clotilde Coureau, ora anche cimentarsi con la piccola impresa. A Los Angeles (e dove sennò) scorrazza col suo camioncino azzurro Savoia e il brand “Prince of Venice” con cui distribuisce pastasciutta. “Siamo stati inseriti nel circuito dei food truck gourmet”, ha detto entusiasta a Forbes. “Volevo realizzare uno street food e promuovere la cultura italiana, ma i tempi di cottura della pasta confezionata erano incompatibili con questo genere di consumo”, ha dichiarato il principe. “Così mi sono ricordato della pasta Rana, che sono solito cucinare alle mie figlie quando ho poco tempo. Cuoce in pochi minuti. E da lì è nata l’idea dello street food con pasta fresca”.

  

Il successo dell’aristo-pasta (pomodoro e basilico o al tartufo) è tale che ora il principe sta pianificando l’apertura di 40 “pasta bar” in franchising in tutti gli Stati Uniti, ma anche in Medio Oriente, Germania e Sud America. “Il primo aprirà il prossimo ottobre a Los Angeles e tutti saranno anche attrezzati con un laboratorio di pasta fresca” ha sottolineato Emanuele Filiberto di Savoia. Non solo. Il principe intende presto cimentarsi anche con la pizza.

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