Marilù e l'Iran

Michele Masneri

Al Senato il libro fotografico di Maria Luisa Gaetani d’Aragona

Figlia di diplomatici, famiglia piemontese, giramondo seriale, Maria Luisa Gaetani d’Aragona detta Marilù non è solo l’ultima boss dell’aristocrazia romana, avendo preso il testimone delle leggendarie Isabelle Colonna e Ninni Pallavicini. E’ anche fotografa, e ha appena dato come si dice alle stampe un nuovo libro tutto dedicato al suo ultimo reportage.

   

Si chiama “Iran. Il Labirinto dell’immaginazione” (Silvana Editoriale) e verrà presentato oggi alle 18 alla biblioteca del Senato. E’ il risultato di un lungo viaggio e di una ricerca compiuta su arte e architettura, ma anche un on the road di facce locali e scatti presi per la strada, accoppiati a poesie e scritti dei maggiori poeti iraniani. Negli anni Maria Luisa Gaetani ha scattato in molti paesi, tra cui India, Patagonia, Siria (da qui ha realizzato un libro e una mostra, “Save Syria”, il cui ricavato è andato a Amnesty International, mentre nel caso dell’Iran, andrà all’Ospedale Bambin Gesù).

  

Già presidente dell’Airc, l’associazione per la ricerca sul cancro, Gaetani è nata a Roma, figlia di Massimo Magistrati, che fu il golden boy della diplomazia italiana degli anni Trenta: ministro italiano a Berlino, aveva sposato la sorella di Galeazzo Ciano, e prima ancora, come racconta la figlia al Foglio, fu nel Pinerolo Cavalleria, e poi attendente di Giuseppe Volpi in Tripolitania. La duchessa-fotografa regna oggi nella sua villa dell’Appia Antica, dove riceve ambasciatori e cardinali in pompa magna, con stile più internazional-piemontese che romano (anche se è rimasto storico un party di qualche anno fa a tema Safari, con l’amico Alberto Arbasino in elmetto da esploratore, e tanti leoni).

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