Torino a fette

Michele Masneri

Apre oggi Artissima, la fiera d'arte contemporanea più importante che c’è in Italia, quest'anno dedicata al dualismo desiderio/censura

Nella sua ventiseiesima edizione apre oggi Artissima, la mostra/fiera dell’arte contemporanea più importante che c’è in Italia. Sempre diretta da Ilaria Bonacossa, quest’anno è dedicata al dualismo desiderio/censura e ospiterà a Torino un migliaio di artisti divisi in 208 gallerie, più tanti progetti speciali sparsi per la città. Tra questi, Artissima telephone, sezione dedicata al telefono come medium e ossessione dei nostri tempi; e poi un’opera tra le più instagrammabili, il pullman sul tetto di Richard Wilson. Ispirata alla scena finale del film “The Italian Job”, che compie quest’anno 50 anni, è una grande scultura basculante, un pullman d’epoca a grandezza naturale che arriva a Torino attivando una serie di performance artistiche, raggiungendo Domus Lascaris – palazzo razionalista degli anni Cinquanta nel cuore della città e in fase di trasformazione. Sempre a tema motoristico, alla galleria Franco Noero ecco i quadri e le macchine affettate di Simon Starling nella nuova sede della galleria a piazza Carignano sopra il Cambio. Qui, l’opera “A-A’, B-B’” di Starling fa riferimento a due cesure che avvengono a circa duecento anni di distanza l’una dall’altra, su due elementi di natura completamente diversa: “Mosè salvato dalle acque”, opera di Giovanni Battista Tiepolo, e una Fiat 125 Special di colore blu.

 

L’auto era una delle preferite di Gianni Agnelli, con la solita civetteria di prendere una macchina di serie dotandola di dettagli sfiziosi (qui, in particolare, la targa A00000 TO). Accanto, il “Mosè” di Tiepolo, realizzato tra il 1736 e il 1738, e poi agli inizi del XIX secolo tagliato in due parti: una finì alla Galleria Nazionale di Scozia, mentre la seconda entra a far parte prima della collezione privata Agnelli e successivamente alla Pinacoteca di famiglia aperta al pubblico. Dualismi agnelloidi e autobus cadenti dal tetto, insieme alla kermesse artistica, arrivano proprio nei giorni della nuova cesura subalpina, quando la Fiat-Fca si fonde con la Peugeot e Torino perde di nuovo un pezzo di centralità automobilistica (o la riacquista in versione francese, chissà). Non si sa se siano esposti anche i famosi telefoni da auto di Agnelli, primo ad avere un “mobile” in macchina, e che faceva rispondere dall’autista agli emuli: l’Avvocato è sull’altra linea. (Altri tempi: “Piazza Carignano” è anche il titolo di un romanzo di Alain Elkann, vabbè).