Terrazzo
Tutti i colori dell'arcobaleno di California (ma a Milano)
Al Mudec una mostra e un magazine per sognare San Francisco. E rinasce il mitico Rainbow Book
Nonostante o forse proprio per la scomparsa della nebbia Milano non è San Francisco, Porta Venezia non è Castro, anche se in molti appena esce il bel tempo si affollano al parco Montanelli in braghe corte come se fossero al Dolores Park. Ma ci si prova: nel mese del Pride, che in California e in generale nei paesi evoluti è ormai stanca manifestazione brandizzata tipo Ferragosto e festa del papà e solo da noi eccita ancora l’animo doncamillesco per le nudità e le blasfemie (mentre gli stessi critici però rimpiangono i Drive In e il politicamente scorretto, mah), il Mudec (museo delle culture) di Milano dedica una mostra all’Arcobaleno e ai suoi derivati: il progetto si ispira alla storica mostra The Rainbow Show, allestita nel 1975 al De Young Museum di San Francisco.
L’esposizione californiana era nata dal pensiero dell’attivista afroamericana Angela Davis e in particolare dal concetto di Rainbow Nation, quale ideale di integrazione razziale, rappresentato in mostra da “Peace the way home” (1978-2022), un grande quilt, ovvero una trapunta cucita a mano, celebrativa della cultura afroamericana, opera dell’attrice e attivista Val Gray Ward. E così viene riprodotto anche il leggendario librone, in una veste tipografica sontuosa, per le edizioni Nero, un grande classicone da Bay Area insieme a quella pubblicistica che ha reso mitologica la zona (ricordiamo che una delle tante rivoluzioni compiute lì fu quella grafica, insieme alla golosità per “typeface” che porterà poi ad Apple, e le riviste).
Ecco allora che il Mudec con la coppia Marina Pugliese (direttrice del museo che si divide tra San Francisco e Milano con incarichi prestigiosi al California College of the Arts e marito David Moretti creativo apicale ad Apple) e Carlo Antonelli (già direttore di Rolling Stone che si divide tra Milano e Roma con incursioni situazioniste tra cui i necrologi artistici col sodale Luca Guadagnino) danno vita alla pubblicazione lanciata per l’occasione, MU (Mudec United), il nuovo magazine del museo in lingua inglese, diretto da Antonelli con un comitato editoriale composto da Tarek El Haik, Katya Inozemtseva, Alessandro Oldani, Carolina Orsini, la stessa Marina Pugliese, Sara Rizzo, Anna Antonini e Kibra Sebhat.
Non è un catalogo ma una vera e propria rivista: nel primo numero, interviste ad alcuni artisti contemporanei presenti nell'attuale show, una corposa installation view della mostra e conversazioni tratte dal suo public program e dai workshop. Il tema: San Francisco e la complessiva cultura della Bay Area di quegli anni, specie quella dei movimenti di rivendicazioni di diritti della comunità black che hanno avuto un riverbero importante nella sottocultura italiana tra il 1977 e il 1985. Non mancano affondi musicali: sono i 50 anni di The Dark Side of the Moon, con la sua celeberrima cover che chiude il magazine-panino, sognando California a Citylife.