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Terrazzo
Grazie, boomer. Con sei trilioni di dollari sono la più ricca generazione di sempre
Chi compra casa in America oggi lo fa con i soldi di mamma e papà, arricchiti da Borsa, crescita economica e ora boom immobiliare. E nel prossimo ventennio l'eredità lasciata ai figli peserà un bel po'
Nella puntata celebrativa per i 50 anni di “Saturday Night Live” un’ammucchiata di star racconta la storia di New York in uno sketch-musical. Si passa da hot dog ed eroina a vodka e cocaina. Infine, per raccontare il presente, l’elemento caratterizzante di questi anni Venti diventa il prezzo assurdo dell’immobiliare. Un real estate pazzo, fuori controllo, che fa sembrare quasi gratis i monolocali per universitari a Bologna o Torino, con doccia-water tutto in uno, di cui ora tanto si parla nei Tg.
Per poco più di 18 milioni su Park Avenue si possono comprare ex stanze del Waldorf Astoria trasformate in appartamenti, dove una volta stavano Cole Porter e Lucky Luciano. Antipasti da 40 dollari, bagle in piedi a 25, cocktail che costano come un volume della Pleiade. Anche i chioschetti di hot dog nei parchi hanno prezzi da via Montenapoleone. Serve uno stipendio in più solo per fare colazione fuori. Tra inflazione e influenza aviaria l’omelette è diventata uno status symbol: le bodegas hanno iniziato a vendere uova singole.
Gli influencer vanno in giro a chiedere “quanto paghi di affitto?” e chi possiede quasi si vergogna, e sono ex poeti beat che hanno comprato negli anni 70 o gente che vive ancora con mamma e papà. Come ha raccontato New York Magazine in una delle sue ultime storie di copertina – Your parents’ money – nel prossimo ventennio i boomer Usa, per motivi fisiologici, lasceranno i loro 124 triliardi di dollari ai propri figli. E New York, che ha oltre 350 mila milionari, sarà la capitale di quello che gli economisti chiamano the Great Wealth Transfer. Nel paese i boomer possiedono la metà della ricchezza nazionale. Certo, ci sono i soldi di TikTok, YouTube o OnlyFans – ma vanno tutti in California – o magari qualcuno che ha avuto un colpo vincente con le crypto, che è un po’ la nuova corsa all’oro del Klondike, ma la maggior parte di chi compra casa oggi lo fa con il cash di mommy and daddy. I figli di papà a Manhattan ci sono sempre stati, ma oggi sembrano gli unici in grado di possedere anche solo un monolocale, o di affittare qualcosa che non sia un posto in quadrupla nel Queens o un seminterrato vista topi. “Vuoi un appartamento a Manhattan? Prova invece una di queste nazioni europee”, ha titolato il New York Times, facendo vedere come in Calabria o in Molise puoi prenderti un palazzo a 750 mila euro che a parità di metratura a New York costerebbe quindici milioni.
Non tutti ovviamente, ma i nati tra il ’46 e il ’64 sono stati piuttosto fortunati, tra Borsa, crescita economica e poi ora boom immobiliare. Secondo gli studi di Allianz i boomer sono “la più ricca generazione che sia mai vissuta”. E così questo tesoro immenso si riverserà sui figli, a meno che non si decida di lasciare tutto al gatto o a qualche no profit. L’Economist ci ha dedicato una copertina con un ciuccio d’oro, titolo: Inheritocracy. Non è un problema tutto americano. Solo quest’anno nei paesi ricchi verranno ereditati circa 6 triliardi di dollari. Rispetto a metà del secolo scorso le eredità sono raddoppiate. Comprare una casa o vivere con certi comfort, scrive l’Economist (e non Jacobin) “ora è determinato dalla ricchezza ereditata tanto quanto dal successo nel lavoro”. Questo cambiamento ha conseguenze sociali grosse, “non solo mette in pericolo l’ideale meritocratico, ma il capitalismo stesso”. E siccome i soldi ereditati si distribuiscono in modo molto meno equo dei soldi guadagnati, “nasce una nuova ereditocrazia”.